Discoteche e restrizioni, Bob Sinclar: «Un compromesso non esiste»

Com’è tornare a Trieste? 

È una città magnifica ci sono stato diverse volte, amo l’Italia e gli italiani. Il calore che sento in Italia non lo provo da nessun’altra parte nel mondo. I miei successi più grandi lì riscuoto qui, e in Francia. I miei fan mi dicono che sembro italiano. Addirittura che assomiglio a Francesco Totti, sarà per gli occhi azzurri o il naso grande. Sono veramente contento di suonare in Italia quest’estate.

 

Quanto sono diventati importanti i social per la promozione musicale? 

I social media sono fondamentali, è una scelta, ma è il modo migliore per promuovere se stessi facendo vedere quello che fai per la tua musica, postando semplicemente una storia su Instagram. La gente si interessa della mia vita privata sui social, sembra che la musica non riscuota mai lo stesso successo, la vogliono ascoltare ma pare stia in secondo piano. L’altro giorno ho postato una foto nudo in un campo di grano, ha fatto tantissimi like. 

 

Come ti sei mantenuto in contatto con i fan durante il lockdown? 

Non ho mai trasmesso live sui social, ma durante il lockdown ho preso due telefoni e ho fatto partire due live, una Facebook e una Instagram. Non suonavo cose mie ma solo cose che mi piacciono: vengo dalla disco, dal soul, dal jazz. La gente mi ha ascoltato e seguito come mai prima. Ci eravamo accordati per un rendez-vous, ogni pomeriggio, dalle due alle tre, ho suonato circa 880 tracce.

 

A cosa attribuisci questo successo nonostante la mancanza dei tuoi pezzi durante le session? 

La gente ne aveva bisogno, desideravano la musica, ma desideravano anche sentirsi al sicuro. Mi ha stupito, mi ha permesso di farmi conoscere in un modo diverso.

 

Che impatto hanno avuto le restrizioni Covid sulle serate in discoteca? 

Hanno un effetto disastroso sull’umore delle persone, la gente è spaventata e sembra che gli si voglia incutere sempre più timore.

 

È possibile trovare un equilibrio tra rispetto delle restrizioni e divertimento in discoteca? 

Non c’è compromesso, non c’è divertimento nei locali con tutte le restrizioni. O i locali rimangono chiusi finché non si trova un vaccino oppure si decide di essere tutti più responsabili. Io non credo sia possibile trovarlo, anche perché chi è al potere non vuole correre rischi. 

 

Quali sono state le ripercussioni sull’industria musicale? 

Non solo la musica, tutto si è fermato. Le case discografiche, la produzione. Tutto il comparto dello spettacolo, persino il cinema, gli attori. E tutti coloro che con la musica e per la musica in un modo o nell’altro ci vivono sono stati fortemente danneggiati.

 

Anche gli artisti emergenti? 

Soprattutto gli artisti emergenti. Verrà il momento in cui ci sarà un boom di uscite. Tutti pubblicheranno nuovi album, tutti i più grandi, e gli altri resteranno in secondo piano. Una grande perdita per l’industria.