Triestina infuriata: "Sabato 'Tutto esaurito' nei supermercati triestini, colpa dei clienti oltre confine?"

Foto di Nadin Dunnigan da Pixabay [...]

Triestina infuriata:  "Sabato 'Tutto esaurito' nei supermercati triestini, colpa dei clienti oltre confine?"

Un pomeriggio,sabato 8 febbraio 2025, di caos e lunghe file nei supermercati triestini ha acceso il dibattito tra i residenti. Numerosi triestini hanno segnalato un’affluenza straordinaria, con scaffali svuotati e carrelli stracolmi, in gran parte riempiti da clienti provenienti da oltre confine.

La segnalazione:
Una residente ha descritto la situazione con toni accesi: “Oggi in tutti i supermercati era un delirio, la maggior parte gente di oltre confine che spinge, urta ed è come se fosse la prima volta che vede del cibo. Oltre la cafonaggine e la maleducazione, sono tipo aspirapolveri, lasciando gli scaffali vuoti.”

Parole che riflettono un malessere diffuso tra chi si trova a fare i conti con la difficoltà di fare la spesa in tranquillità. Tuttavia, è fondamentale mantenere un approccio equilibrato e rispettoso, senza generalizzazioni.

Un fenomeno che si ripete:
L'afflusso di clienti dall’estero, in particolare nei fine settimana, è un fenomeno noto. I motivi? Prezzi più competitivi rispetto ad altri Paesi, maggiore varietà di prodotti e la comodità di trovare tutto in un unico posto.

Il punto di vista economico:
Dal lato opposto, i commercianti vedono questa affluenza come un’opportunità. “Il flusso di clienti stranieri porta benefici all’economia locale,” commenta un responsabile di un noto supermercato cittadino. “Comprendiamo i disagi per i residenti, ma è anche un segnale positivo per il commercio.”

Come gestire la situazione:
Per chi vuole evitare il caos:

  • 🕰️ Scegliere orari meno affollati, come la mattina presto o i giorni infrasettimanali.
  • 🛒 Valutare negozi di quartiere o mercati rionali, spesso più tranquilli.
  • 🤝 Ricordare che la convivenza civile passa anche attraverso la pazienza e la comprensione reciproca.

Trieste, città di confine e di scambi, continua a essere un crocevia di culture e persone. Anche fare la spesa, talvolta, diventa un piccolo esercizio di convivenza.