“Non torna nulla nel 30 dicembre”: Mattino 5 analizza la giornata chiave del caso Resinovich

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“Non torna nulla nel 30 dicembre”: Mattino 5 analizza la giornata chiave del caso Resinovich

Nella puntata andata in onda oggi su Canale 5, il programma Mattino 5 condotto da Federica Panicucci è tornato a occuparsi del caso di Liliana Resinovich, la donna triestina scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita ventuno giorni dopo. Dopo l’autopsia bis, che ha escluso il suicidio confermando segni di percosse e un’ipotesi di omicidio, la trasmissione ha puntato i riflettori su una data chiave dell’inchiesta: il 30 dicembre 2021.

Secondo il racconto offerto nel servizio, in quella giornata si sarebbero registrati movimenti e telefonate ritenute degne di attenzione da parte degli inquirenti, soprattutto quelli legati al marito di Liliana, Sebastiano Visintin, oggi ufficialmente indagato per omicidio.

La ricostruzione fornita da Mattino 5 parte dalle 21:20, orario in cui Sebastiano avrebbe ricevuto una chiamata dal figlio che affermava di essere rimasto impantanato con l’auto nel ballone di Gorizia. Alle 21:28 Visintin avrebbe contattato Gabriella, una vicina di casa, per chiedere una corda, e subito dopo si sarebbe messo in auto per raggiungere il figlio.

Da lì in poi, secondo i dati telefonici citati dal programma, l’uomo avrebbe agganciato diverse celle telefoniche in un arco temporale molto ristretto: alle 21:42 sarebbe a Padriciano, alle 21:55 a Duino, alle 22:16 ad Appalchisce e alle 22:37 a Doberdò del Lago. Ma a destare perplessità, secondo quanto riferito nel servizio, sarebbero proprio i tabulati telefonici e la durata brevissima delle chiamate tra padre e figlio, alcune inferiori ai 30 secondi.

Il nodo segnalato dalla trasmissione riguarda l’apparente incongruenza tra i movimenti dei due telefoni. Quando il figlio chiama il padre, il suo dispositivo aggancia una cella, ma al termine della telefonata ne risulta una diversa. Lo stesso accade per Sebastiano, che mentre il figlio si troverebbe da un’altra parte, aggancia la cella del presunto luogo dell’incidente. Da qui l’interrogativo centrale sollevato in diretta: “Se erano insieme, perché risulta che i due telefoni si muovevano in zone diverse?”

La puntata si chiude con una riflessione: le nuove indagini, alla luce della perizia medica e dell’iscrizione di Visintin nel registro degli indagati, riconsiderano tutti gli elementi di quel giorno. Il 30 dicembre, data inizialmente passata in secondo piano, potrebbe ora contenere informazioni chiave per ricostruire cosa è accaduto davvero nei giorni successivi alla scomparsa di Liliana.

Una giornata che, secondo Mattino 5, presenta ancora più ombre che certezze.

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