Usb, report di fine anno: «Protagonista a Trieste per numero e qualità di iniziative sviluppate»

«L’Unione Sindacale di Base quest’anno è stata protagonista sul territorio della provincia di Trieste sia per il numero e la qualità di iniziative sviluppate, sia per l’aumento esponenziale delle persone che hanno deciso di iscriversi e organizzarsi con USB Trieste».

Lo rileva in una nota Il coordinamento provinciale  USB - Unione Sindacale di Base Trieste

«In ambito portuale - continua la nota - stiamo continuando a lavorare per le realizzazione degli obiettivi fissati nel convegno dell’ottobre 2017 – battere la precarietà per un lavoro stabile, tutela della sicurezza e della salute sul lavoro, nuova occupazione. Abbiamo raggiunto alcuni risultati, con diverse stabilizzazioni fatte e altre imminenti, con l’avvio della regolarizzazione del lavoro nel settore caffè e per il rispetto delle normative di sicurezza e di tutela della salute,  per la tutela del lavoro dei portuali triestini. Resta certamente molto da fare, ma la strada è segnata».

«Nei Servizi Educativi del Comune di Trieste - viene sottolineato - abbiamo continuato la battaglia per la stabilizzazione dei precari, che ha portato alla stabilizzazione di una gran parte dei lavoratori coinvolti, ma anche al licenziamento di un altra parte e all’affidamento in appalto di parte dei servizi. Una battaglia che quindi – unici tra tutte le organizzazioni sindacali – non consideriamo chiusa e che continuerà».

«Mentre - ancora -  in Italia le organizzazioni sindacali classiche stanno subendo un calo generalizzato delle adesioni, la nostra organizzazione a Trieste cresce del +12% (+8% dall’apertura della nuova sede di San Giacomo), seguendo un trend che riguarda la ns. organizzazione anche a livello nazionale.  La nostra organizzazione conta una settantina di delegati (RSU, RSA) nelle aziende, ripartiti ormai in tutti i comparti: pubblico impiego (enti locali, sanità pubblica e ministeri), porto, aziende della logistica industriale, commercio e terziario, grande distribuzione ed industria in generale con un buon grado di rappresentatività nel metalmeccanico».

«Per quanto riguarda - viene riferito -  il Lavoro Privato oltre al consolidamento nelle maggiori aziende ed alla nuova sindacalizzazione di altre (come la Ferriera) ad aver chiuso vertenze importanti su scala nazionale (su tutti la Flex) siamo entrati in maniera significativa in settori quali la sanità privata, la vigilanza e/o sorveglianza, i lavoratori degli appalti comunali  (musei e manutenzioni) e quelli delle cooperative sociali, in cui è spesso più presente  il lavoro con meno o nessuna tutela.  In questi settori stiamo sperimentando la rappresentanza di lavoratori a zero tutele, praticamente abbandonati dal sindacalismo confederale, dove i cambiamenti avvenuti nel mercato del lavoro hanno portato alla costituzione di un esercito invisibile, sospeso nelle continue transizioni da una condizione all’altra, privo di diritti e protezione sociale, spesso costretta nella condizione di working poor: giovani, donne, immigrati e disoccupati di lunga durata. Sono questi i soggetti che si sono avvicinati in maniera significativa alla nostra organizzazione nell’ultimo anno, in particolare dalla collocazione nel rione di S.Giacomo della nostra sede. Soggetti che però scontano, proprio per l’instabilità della loro condizione lavorativa e sociale, insicurezza e isolamento che ne ostacolano l’organizzazione collettiva».

«Ed’ è proprio sull’organizzazione collettiva di questi soggetti che USB intende imperniare la sua inziativa politico sindacale per tutto il 2019: Con la nuova sede - sottolineano - nel rione popolare di S.Giacomo e l’attivazione di alcuni sportelli della “Federazione del sociale” (terza categoria di USB assieme a Lavoro pubblico e Lavoro privato)  legati in particolare alla tutela del diritto all’abitare (ASIA-USB), la tutela ed il sostegno al reddito (Sportello in collaborazione con BIS-Triestini in lotta) abbiamo avviato forme di intervento per rispondere alla necessità di quelli che consideriamo gli appartenenti alla “nostra parte” e per costruire un nuovo modello di organizzazione e rappresentanza molto lontano da quello proposto dai sindacati classici (CGIL CISL, UIL, UGL...).

«L’aumento - ancora -  esponenziale della povertà sia relativa che assoluta e la contemporanea riduzione dei sistemi di welfare stanno allargando l’area delle persone che non ricorrono più o che rimandano le cure sanitarie, o che rinunciano agli studi.  Questo tema incrocia anche ciò che sta avvenendo nelle aziende dove sono proprio le altre organizzazioni sindacali ad introdurre un sistema di welfare che è esclusivo e non inclusivo ed è proprio per questo che vogliamo mettere in moto un’iniziativa che intervenga sui settori che stentano ad organizzarsi sindacalmente o darsi forme di tutela collettiva. Lo sviluppo dell’azione territoriale sarà per l’USB di Trieste un campo privilegiato in cui muoversi soprattutto attraverso la Federazione del Sociale: dalla casa ai pensionati, dai disoccupati al precariato diffuso e in particolare quello giovanile, la nostra federazione provinciale sarà impegnata nella crescita della cosiddetta “organizzazione sociale”».

«L’obiettivo per il prossimo anno - viene riferito  , partendo da quello che si sta già facendo, è il sostegno a tutte quelle battaglie di interesse cittadino nelle quali intervengono i temi della lotta al lavoro precario, dei diritti sociali, della lotta contro le privatizzazioni, della salvaguardia dei beni comuni e la riqualificazione del territorio e dei nostri quartieri che sono altrettante occasioni per sviluppare anche il sostegno a quei settori di lavoratori soggetti al supersfruttamento e in forte difficoltà. L’azione di USB Trieste per il 2019 quindi guarderà concretamente al tema sociale e della dignità, intesa come dignità lavorativa e di vita, attraverso:

«Rivendichiamo - ancora -  il potenziamento dei servizi di base territoriali, un reddito minimo dignitoso, la  tutela delle condizioni di vita, che sono oggi costantemente sotto attacco. Le iniziative di USB mirano alla semplificazione dell’accesso ai sistemi di tutela per chi versa in condizioni limite sotto la soglia di povertà».

«Logistica e multiservizi - riportano - , lavoratori socialmente utili, nei servizi di assistenza e badantato, nelle pulizie e nella ristorazione. C’è poi anche un mondo di lavori senza diritti, come quelli “decontrattualizzati” con i voucher che possiamo inserire a tutti gli effetti nel campo del supersfruttamento. Anche il settore del commercio ha subito in questi anni un forte abbassamento del livello dei diritti, con una forte pressione soprattutto nei confronti delle donne lavoratrici. USB a Trieste intende contrastare queste condizioni e denunciare i livelli di supersfruttamento, mettendo in campo tutele legali specifiche e solidarietà attiva dagli altri settori più tutelati».

«Oggi - concludono - i pensionati sono colpiti da una tassazione locale troppo elevata, come elevato è il costo dei servizi offerti a livello locale. La mancata perequazione pone per USB la necessità di intervenire sia su questioni generali e locali».