Pallamano Trieste batta al PalaChiarbola il fanalino di coda San Vito Marano

Pallamano Trieste - San Vito Marano 31-20 (13-11)
Pallamano Trieste: Radojkovic J. 8, Oblascia, Mazzarol 5, Pernic, Urbaz 9, Di Nardo 2, Baragona, Postogna, Zoppetti, Visintin, Doronzo, Del Frari, Sandrin 7. All.: Radojkovic F.
San Vito Marano: Marchioro, Ochnio 5, Fabris, Imhenrion, Meneghello 6, Cavedon, Stojanovic, Dalla Riva N. 2, Milenkovic 1, Dalla Riva L., Barbuto Ferraiuolo 1, De Marchi 5. All.: Stedile
Arbitri: Kurti - Politano
 
La legge del PalaChiarbola non perdona, i biancorossi contro il fanalino di coda del campionato San Vito Marano si impongono 31-20 collezionando così la terza vittoria consecutiva, risultato utile a consolidare il secondo posto in classifica.
La cronaca. Trieste parte lanciata grazie alla tripletta di Urbaz e il gol di Jan Radojkovic (4-1 al 4'), gli alabardati sbagliano però qualche conclusione di troppo in fase offensiva, di tutto ciò ne approfittano gli ospiti per rimanere agganciati alla partita (5-3 al 7') e sfruttare il buon momento che si concretizza nel gol del momentaneo pareggio siglato da Ochnio (8-8 al 16'). La formazione guidata da coach Fredi Radojkovic, a questo punto, si scuote mettendo un parziale di 4-1 (12-9 al 21'), sul finire di frazione il San Vito Marano accorcia le distanze con i gol di Ihmenrion e Dalla Riva (13-11 al 30').
Le reti di Urbaz, Jan Radojkovic su rigore e Mazzarol aprono il secondo tempo (16-11 al 33'), gli ospiti accusano il colpo dinanzi ad una Trieste che con il trascorrere dei minuti incrementa il proprio divario trovando con Mazzarol la rete del vantaggio in doppia cifra (28-18 al 51') in un match che sino alla conclusione rimane ampiamente nelle mani della squadra di casa (31-20).
"Abbiamo disputato un primo tempo sottotono -spiega il ds Oveglia- frutto di un approccio alla gara sbagliato, nella ripresa il maggior impegno da parte di tutti ci ha consentito di portare a casa i due punti. Tra le diverse note positive va senz'altro sottolineata l'ottima prestazione del giovane Urbaz".