Per mesi nessun provvedimento riguardo insulti razzisti e sessisti: le parole shock del giocatore del Monregale Calcio

«In poche parole c’è una ne*ra di me**a che pensa di avere dei diritti, e tra l’altro sta ne*ra è pure donna, quindi già “donna” e “diritti” non dovrebbero stare nella stessa frase, in più se aggiungi un “ne*ra”, quindi fa già ridere così, no? Però, in poche parole sto orangotango del ca**o ha avuto la brillante idea di denunciarmi per falsa testimonianza. Che però, forse è vero un po’ di falso l’ho dichiarato, perché ero fuso e ubriaco, ci sta. Però per principio non mi devi rompere il ca**o anche perché you are black, di**an, ne*ra di me**a! E niente, bon, in poche parole io adesso dovrei pagare la macchina a una solo perché sa fare il cous cous: ma baciami il ca**o va’, pu****a! Pu****a! Tr**a! Poi ho preso la macchina di mia madre, ho preso l’autovelox, non ho pagato una lira e devo pagare la macchina a te di**an, se sempre se si può chiamare macchina quella mer*a di triclo che c’hai. Tr**a, lavami i pavimenti». 

 

Questa la trascrizione integrale delle parole pronunciate da Marco Rossi, giocatore del Monregale Calcio, e che hanno fatto il giro del web. La denuncia da parte di Twitter era partita già nel mese di febbraio, ma il calciatore, la cui società ai tempi aveva promesso provvedimenti immediati, ad oggi risultava ancora tesserato. La squadra ha tentato di chiarire la propria posizione con il quotidiano Open, assicurando che i comportamenti del ragazzo non rispecchiano idee ed ideali del team.