Giorgia Meloni da Orban: 'difendiamo Dio e famiglia'
Strette di mano, baci, abbracci. Il feeling tra Giorgia Meloni e Viktor Orban traspare prima ancora che dalle dichiarazioni, dal modo in cui i due capi di governo si salutano sia in occasione del 'Budapest Demographic Forum' sia nel bilaterale andato in scena alla Karmelita Kolostor, gli uffici del primo ministro ungherese. Al termine del faccia a faccia durato circa un'ora, in cui si discute delle principali questioni europee e internazionali (tra cui anche di migranti), ad emergere sono le "eccellenti relazioni bilaterali tra Roma e Budapest" e l'impegno a una "stretta collaborazione tra i rispettivi governi" in vista della presidenza ungherese del Consiglio dell'Unione europea nel secondo semestre del 2024. Non solo, per quanto riguarda l'Ucraina, i due premier concordano nel "condannare l'aggressione russa", auspicando "una pace giusta", e sottolineando l'importanza "di mantenere la forte unità" degli stati membri dell'Ue "in un sostegno ampio e multidimensionale" a Kiev.Meloni e Orban, tra i relatori del summit sulla natalità organizzato al Museo delle Belle Arti di Budapest, ribadiscono poi l'importanza del valore della famiglia "anche in considerazione della sfida demografica che l'Europa deve affrontare". La premier nel suo intervento comincia salutando proprio il padrone di casa "che è un mio buon amico da molti anni", per poi sottolineare che la famiglia e la sfida demografica sono temi che l'Italia considera "fondamentali non solo per l'agenda nazionale, ma anche per quella europea". "Queste sfide - spiega - sono al centro dell'azione del governo italiano attraverso misure specifiche. Stiamo lavorando soprattutto per realizzare un cambiamento culturale significativo. Non c'è dubbio, infatti, che una grave crisi demografica investe l'Italia". Crisi che secondo Meloni affonda le sue radici "in un diffuso approccio culturale generalmente ostile alla famiglia". È a questo punto che la premier ricorda il suo discorso di qualche anno fa, quello in cui disse 'Sono Giorgia, sono una mamma, sono una donna, sono italiana, sono cristiana, non me lo toglierete'. "Qualcuno l'ha messa in musica, era un modo per attaccarmi. Non ha funzionato, è diventato un successo - rivendica -. Forse hanno sottovalutato come sarebbero state accolte quelle parole. Quello che volevo dire è che viviamo in un'epoca in cui tutto ciò che ci definisce è sotto attacco". E questo, secondo la leader di FdI, "è pericoloso perché la nostra identità nazionale, familiare, religiosa, è anche ciò che ci rende consapevoli dei nostri diritti e capaci di difenderli. Senza questa identità, siamo solo numeri, strumenti nelle mani di chi vuole usarci". "Per questo - evidenzia - penso che una grande battaglia per chi difende l'umanità e i diritti delle persone sia anche quella di difendere le famiglie, sia anche quella di difendere le nazioni, sia anche quella di difendere l'identità, sia anche quella di difendere Dio e tutto ciò che ha costruito questa civiltà".Nel suo discorso Meloni loda quindi proprio le politiche messe in atto da Budapest. "La mobilitazione di risorse a sostegno delle famiglie e dei bambini è essenziale e può dare risultati concreti, come ha perfettamente dimostrato l'Ungheria - evidenzia -. Il suo esempio ci dice che le cose possono cambiare, se vogliamo che cambino. Occorre la volontà e il coraggio di adottare le misure giuste e gli investimenti sostanziali". Per la premier, le politiche sviluppate dal governo ungherese negli ultimi anni hanno permesso di invertire la tendenza negativa del tasso di natalità e inoltre hanno prodotto un aumento del tasso di occupazione femminile. "L'esempio ungherese - è la riflessione - ci dice che combinando un approccio culturale favorevole alla famiglia è possibile restituire alle donne la libertà di poter mettere al mondo dei figli senza dover rinunciare alla propria carriera, e di poter avere una carriera senza dover rinunciare a mettere al mondo dei figli. Quella dell'Ungheria in materia di famiglie e natalità è quindi un'esperienza importante, e voglio dirlo per l'Italia che la guarda con interesse e ammirazione per i risultati raggiunti". In conclusione, Meloni si dice onorata di guidare un governo "forte e coeso, che punta a lavorare insieme speriamo per molti anni a venire" e che fatto della natalità e della famiglia "una priorità assoluta".LaPresse POL NG01 gar/gir foto Orban Facebook