Dall’eleganza asburgica al degrado urbano: lo sfogo di una triestina amareggiata
Una cittadina triestina ha voluto condividere con Trieste Cafe una riflessione amara ma lucida sulla città e sul comportamento dei suoi abitanti, denunciando una crescente perdita di senso civico e di rispetto per il bene comune.
“Trieste si ama definire città asburgica — scrive — ma a parte i bei palazzi del salotto buono, di asburgico non vedo più nulla. La città è sempre più trascurata, e i cittadini sempre più incivili. Nessuno sembra preoccuparsi di mettere in atto deterrenti per arginare cattiveria, egoismo e maleducazione”.
Secondo la testimone, il malessere non riguarda solo la gestione pubblica, ma anche la quotidianità: “Ognuno pensa solo a sé stesso, ignorando qualunque regola di civile convivenza. È un peccato, perché i turisti che vengono qui rimangono colpiti dalla bellezza della città — di cui noi contemporanei non abbiamo alcun merito — ma quali biglietti da visita offriamo ai nostri ospiti?”
La cittadina racconta anche un episodio emblematico: “Sono entrata dopo anni nell’autostazione delle corriere. Davanti a me turisti spaesati, in fila allo sportello. Guardavano intorno, disorientati. Sembrava di essere stati teletrasportati nella Bucarest dei tempi di Ceausescu”.
“Non mi sorprende — aggiunge — che un foresto abbia ribattezzato Largo Barriera come Piazza Bratislava. È un’immagine amara ma purtroppo realistica. Mi dispiace vedere questa città votata alla decadenza, non solo nella gestione pubblica ma anche nei valori. Trieste sta perdendo la sua anima”.