Crisanti: "Zaia è malvagio!!!!!!!!!!!"

"E' malvagio, Zaia e' malvagio, non c'e' altra spiegazione". Il professor Crisanti scomoda addirittura la malvagita'. "Le persone - dice a "Repubblica" - possono essere in disaccordo su aspetti tecnici e avere opinioni politiche diverse, ma pensare che un presidente della Regione utilizzi tutta la sua forza e le sue leve per danneggiare in maniera illecita chi sta cercando di metterlo sulla giusta strada... A me pare di una gravita' inaudita. Cosa siamo diventati, la Repubblica delle banane? Se fossimo in Inghilterra Zaffa sarebbe costretto a dimettersi". Intanto si e' dimesso lui, dalla cattedra di Microbiologia dell'Universita' di Padova: "Nelle carte dell'inchiesta padovana sui tamponi rapidi comprati dal Veneto, nata da un mio esposto, sono venute fuori delle circostanze inaspettate che secondo il mio avvocato configurano reati. Voglio avere quindi le mani libere per tutelarmi legalmente senza mettere in imbarazzo l'Ateneo, che collabora con la Regione. Da quando sono stato eletto al Senato sono in aspettativa, pero' era opportuno lo stesso dimettermi". "Il direttore della Scuola di medicina - racconta - ha ottenuto un documento di critica nei miei confronti, scritto da alcuni direttori di dipartimento. Non e' importante il contenuto, e' importante che per molti colleghi valga di piu' avere buoni rapporti con il potere che difendere la liberta'".
 
 Breve riassunto della 'faida dei tamponi': la procura di Padova ha chiesto il processo per Roberto Rigoli, il coordinatore di tutte le unita' di Microbiologia del Veneto, che nell'autunno 2020 ha dato l'ok all'acquisto di migliaia di tamponi rapidi sulla base di un test di efficacia che, stando ai pm, non aveva mai fatto. Crisanti aveva denunciato che quei tamponi funzionano solo in 7 casi su 10. Era partita cosi' l'indagine. Nelle intercettazioni depositate agli atti e rivelate da "Report", Zaia, non indagato, dice di avere Andrea Crisanti 'nel mirino' e di volerlo 'mandare a schiantare'. Il gip decidera' se rinviare a giudizio Rigoli e la direttrice di Azienda Zero, la centrale regionale degli acquisti. "Inseguiro' Zaia fino alla fine del mondo per inchiodarlo su qualsiasi responsabilita' che possa avere nei miei confronti. Questo regime di intimidazione nel Veneto deve finire. Ho fatto l'accesso agli atti dell'inchiesta e si capisce che Zaia e' l'orchestratore della campagna di diffamazione e discredito. Io stavo solo cercando di salvaguardare la Regione, informando che era una follia utilizzare i tamponi rapidi per lo screening durante la seconda ondata di Covid. Era dai tempi di Galileo che non si vedeva uno scienziato denunciato da un'entita' pubblica per una ricerca". Eppure all'inizio della pandemia era in sintonia con Zaia. Si parlava di 'modello Veneto': "Il rapporto si e' incrinato quando ha attribuito il merito della gestione alla dottoressa Russo, dimenticandosi di cio' che avevo fatto io. Evidentemente gli facevo ombra, preferiva circondarsi di gente che politicamente la pensa come lui", ha concluso Crisanti.  (Nova) (Res)