Presentata oggi Eureka, fiera della cultura e della creatività
La scelta di investire in modo strutturale su questa fiera nasce da una visione chiara: unire associazionismo, impresa e professionalità culturali, perché con la cultura si può lavorare, vivere bene e generare sviluppo. Trasformare una visione in azioni concrete è il passaggio decisivo. Eureka rappresenta questo passaggio, dalla teoria alla pratica, e può crescere se condividiamo obiettivi e responsabilità, nel rispetto della pluralità che caratterizza la nostra regione".
Sono le parole del vicegovernatore con delega alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, intervenuto oggi a Udine, nella sede della Regione, alla presentazione di Eureka, la fiera della cultura e della creatività dedicata alle imprese culturali e creative che si terrà a Pordenone il 5 e 6 novembre 2026.
"La cultura è uno strumento straordinario per contribuire a creare luoghi dove sia più bello vivere, per chi ci abita e per chi sceglie di visitarli - ha sottolineato Anzil -; consente alle persone di vivere esperienze, di rielaborarle e di ritrovare il senso delle cose che contano davvero. Accanto a questa dimensione etica e civile, esiste anche una ricaduta economica significativa: ogni investimento pubblico in cultura genera un indotto che si moltiplica nel tempo".
Il vicegovernatore ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia sia oggi tra le prime Regioni italiane per investimenti pubblici pro capite in ambito culturale e tra le prime per spesa delle famiglie nel settore. "Sono dati che raccontano una regione viva, consapevole e capace di competere anche con territori dalla maggiore capacità di spesa" ha fatto notare Anzil.
Al centro dell'intervento, il valore strategico di Eureka come spazio di crescita per le imprese culturali e creative. "Parliamo di un mondo che si colloca tra artigianato di qualità e produzione artistica, come accade in tutte le stagioni di rinascita - ha sottolineato il vicegovernatore -. Ora è il momento di accompagnare queste realtà in un salto di qualità, verso il mercato e verso nuove sinergie con le imprese tradizionali".
Anzil ha richiamato infine la dimensione identitaria e geografica della nostra regione: "Il Friuli Venezia Giulia è una terra di confine diventata cuore d'Europa, un luogo in cui il confine è dialogo, incontro, mescolanza di visioni. La cultura di frontiera è una delle nostre risorse più forti"