Opicina, il Movimento 5 Stelle rilancia: “Anche noi chiediamo il Parco della Pace al poligono”

Il poligono di Opicina, luogo fortemente simbolico e intimamente legato a una delle pagine più dolorose della storia cittadina, torna al centro del dibattito pubblico. A intervenire è Enrico Sossi, vice rappresentante del Gruppo territoriale di Trieste del Movimento 5 Stelle, che ha espresso una posizione netta e condivisa a margine della cerimonia di commemorazione svoltasi questo pomeriggio a Opicina. Un luogo simbolo lasciato al degrado Secondo quanto dichiarato da Sossi, l’area del poligono continua a versare in uno stato di degrado giudicato inaccettabile, nonostante le numerose richieste avanzate nel corso degli anni. Richieste che, come sottolineato, provengono non solo dalle forze politiche, ma anche e soprattutto dai familiari delle vittime del secondo processo di Trieste e dalle associazioni partigiane, che da tempo sollecitano un intervento concreto. Il poligono di Opicina rappresenta infatti un luogo carico di memoria, che richiama direttamente una stagione storica segnata da dolore, repressione e ferite ancora aperte nella coscienza collettiva della città. La richiesta del Parco della Pace Il Movimento 5 Stelle, per voce di Sossi, si unisce ora in modo esplicito alla richiesta di realizzare il Parco della Pace proprio nell’area del poligono. Un progetto che viene descritto come una restituzione alla collettività di uno spazio che dovrebbe essere dedicato alla memoria, alla riflessione e alla pace, anziché rimanere in stato di abbandono. Secondo Sossi, il mancato intervento su quell’area non è più giustificabile e rischia di trasformarsi in una negazione del valore storico e simbolico del luogo, oltre che in un’offesa al ricordo delle vittime. Una responsabilità politica Nel suo intervento, l’esponente del Movimento 5 Stelle individua con chiarezza una responsabilità politica alla base dell’attuale situazione. La permanenza del degrado viene infatti attribuita alla mancanza di una chiara volontà di intervenire, nonostante le sollecitazioni e il valore unanimemente riconosciuto del sito. Un’accusa che riporta al centro il tema delle scelte amministrative e della capacità delle istituzioni di farsi carico dei luoghi della memoria, trasformandoli in spazi vivi, accessibili e condivisi. Memoria, città e futuro La richiesta del Parco della Pace si inserisce in un discorso più ampio che riguarda il rapporto tra Trieste e la propria storia, tra la necessità di ricordare e quella di dare un futuro a spazi oggi sospesi. Il poligono di Opicina, da simbolo di morte e violenza, potrebbe diventare un luogo di riconciliazione e consapevolezza, capace di parlare alle nuove generazioni. Il tema resta aperto e destinato a far discutere, ma l’intervento del Movimento 5 Stelle aggiunge una nuova voce a un coro che chiede con sempre maggiore forza che la memoria non resti confinata nel degrado, ma trovi finalmente una forma concreta nello spazio urbano. [...]

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