Sesta circoscrizione, opposizione : "Presidente ha zittito in malo modo cittadina". Replica: "Rispettate le regole"

Sesta circoscrizione, opposizione : "Presidente ha zittito in malo modo cittadina". Replica: "Rispettate le regole"

"Nella seduta del 26 marzo è stata trattata la mozione del consiglierePier Luigi Carotenuto (Punto Franco), sostenuta da tutta l’opposizione, in difesa dei Consultori cittadini. Durante la discussione il presidente, Paolo Perini (FdI), ha zittito in malo modo, alzando la voce, una cittadina che aveva legittimamente chiesto di intervenire. L’incresciosa situazione è stata fonte di grande imbarazzo non solo per i consiglieri di opposizione ma anche per diversi membri della maggioranza.

Nella seduta successiva, il 2 aprile, non pago, il presidente Perini ha voluto leggere una lunga dichiarazione per “giustificare” il suo
scivolone, appellandosi alla sua personale e discutibile interpretazione del regolamento delle circoscrizioni. L’operazione ha avuto talmente tanto successo che hanno deciso di abbandonare l’aula non solo i consiglieri di opposizione ma anche parte del centrodestra.

Un presidente che pretende di decidere nel merito quali sono gli interventi consentiti ai cittadini, che si permette di gridare in faccia ad una signora mentre questa sta esprimendo civilmente il proprio parere rispetto ad un argomento all’ordine del giorno, che ignora le osservazioni dei suoi propri consiglieri, dovrebbe vedere la sua posizione e il suo ruolo messi in discussione in primis da coloro che l’hanno voluto in questo ruolo e che ora devono gestire queste figuracce".

A riferirlo Elena Danielis (M5S), Francesco Biancuzzi (PF), Pier Luigi Carotenuto (PF), Lucia Vazzoler (AT), Sandra Di Febo Zaffanella (PD), Rossana Zagaria (PD), Gentian Metani (PD), Alessandro Svetina (PD)

Pronta la risposta del presidente Perini: "

L'ennesima dimostrazione dell'inconsistenza politica di una parte dei consiglieri della sesta Circoscrizione che, pur di dimostrare la propria esistenza in vita, stravolgono e strumentalizzano la verità per rivolgere attacchi personali al sottoscritto. Fortunatamente la restante parte del consiglio continua a lavorare seriamente portando proposte e soluzioni a beneficio del cittadino. Nella ormai lunga tradizione della sinistra, le regole valgono solo per gli altri. Di seguito la mia comunicazione al consiglio del 2 aprile:

"Volevo fare alcuni chiarimenti sull'episodio della scorsa seduta riguardo all'intervento di una nota attivista. Presumo che la signora sia conosciuta da diversi consiglieri in quanto esponente del comitato contro la chiusura dei consultori e più volte presente ai banchetti per la raccolta firme anche insieme ad un’altra militante presente.
Se la signora avesse voluto esprimere il proprio parere sulla mozione che stavamo per discutere, sarebbe stato opportuno e sufficiente che prima dell'inizio della seduta mi avesse avvicinato e avvertito della sua volontà: io l'avrei eccezionalmente fatta intervenire prima dell'inizio della discussione. Al contrario, l’attivista ha scelto l'effetto sorpresa, cercando più volte di intervenire durante la discussione della mozione, prerogativa esclusiva del consiglio, e poi a giochi fatti, quindi per puro sfogo personale, contestare la decisione appena presa, mettendo in difficoltà i consiglieri che avevano appena votato dopo un’ampia ed articolata discussione. Ogni assemblea pubblica e non, che va dall'assemblea condominiale al consiglio di classe, dal consiglio comunale al consiglio europeo, è disciplinata da regole per far intervenire i consiglieri ed i cittadini. Queste regole non vanno interpretate come dei limiti alla libertà di espressione, ma come strumenti per garantirla democraticamente a tutti. Immaginate se ad ogni mozione di un certo peso politico ci fossero fazioni opposte tra il pubblico che tifano per le rispettive posizioni, sarebbe come essere allo stadio. Immaginate se prima, durante o dopo la discussione, ci fosse stato l’intervento di qualcuno nel pubblico che sosteneva la scarsa validità della mozione, screditando la competenza della Circoscrizione o giudicando incoscienti i consiglieri firmatari. 

In virtù di quanto detto, gli interventi del pubblico devono essere concordati con il Presidente che possiede anche il compito di garantire ai consiglieri la serenità nel voto. Che la seduta sia pubblica quindi significa che le persone possono assistere liberamente, ma per intervenire devono preventivamente richiedere l’approvazione del Presidente. 

Concludo facendo un appello al consigliere Carotenuto affinché non usi più i toni aggressivi che ha usato più volte nei miei confronti - anche durante l'ultima seduta - suscitandomi un profondo disagio per i toni con i quali cercava di sovrastarmi.

Confido in futuro nella collaborazione dei consiglieri per rendere edotte le persone che vorranno invitare circa le modalità di accesso a questo consiglio."