UNARMA: "Progettare idonei ed adeguati spazi per il cambio degli indumenti, a norma di legge e nel rispetto delle norme sulla sicurezza"

Pubblichiamo da UNARMA
 
Di recente un carabiniere in divisa, seppur non in servizio, nel tragitto casa-lavoro, è stato sottoposto
alla gogna mediatica a causa di un “irresponsabile” che, dopo averlo visto in difficoltà, anziché
soccorrerlo direttamente o chiamare i soccorsi, come prevede la legge ed il senso civico, ha
approfittato della situazione per rincorrere i “mi piace” sui social cliccati da altrettanti “irresponsabili”
che godono nel vedere, commentare e, a loro volta, pubblicare le disgrazie altrui.
Questo carabiniere e tanti altri sono costretti a sottoporsi quotidianamente ad ogni genere di insidia,
perché sono da soli in divisa nel tragitto casa lavoro, in quanto non viene offerta loro la possibilità di
avere idonei locali adibiti a spogliatoio dove potersi cambiare prima di intraprendere il servizio e
dopo averlo svolto.
Nella presente missiva non si vuole parlare del diritto di tuta che a parere di questo Sindacato
andrebbe comunque riconosciuto e verrà sicuramente proposto nelle prossime
contrattazioni/concertazioni, ma al diritto di garantire una stanza dove potersi cambiare.
È paradossale come l’Arma abbia riconosciuto, anche in questo caso a seguito di una disgrazia, i
rischi cui è sottoposto il militare in divisa in servizio isolato, fino al punto di vietarli e d’altro canto
non voglia riconoscere, nella sostanza, eguale rischio per il carabiniere che è costretto a percorrere il
tragitto casa-lavoro, talvolta anche a piedi o con mezzi pubblici, perché non ha la disponibilità di un
locale idoneo dove cambiarsi.
Preliminarmente non appare ultroneo rammentare come ogni caserma dell’Arma (così come ogni
luogo di lavoro) debba essere dotata di adeguati spogliatoi per il personale (“i lavoratori devono
disporre, in prossimità dei loro posti di lavoro, dei locali di riposo, degli spogliatoi, delle docce, dei
gabinetti e dei lavabi con acqua corrente calda, se necessario, e dotati di mezzi detergenti e per
asciugarsi”).
Le caratteristiche che devono avere gli spogliatoi sono elencate, oltre che da tassative disposizioni
legislative, anche da dettagliate circolari emanate dall’Arma dei Carabinieri sin dall’ormai lontano
2004, circ. nr. 42/111-2/2014 (Ancora una volta vi è una discrasia tra quanto affermano i vertici dal
loro pulpito sul palco e la realtà dei fatti che si riscontra nella platea).
Lo scopo degli spogliatoi, oltre alla sicurezza personale nel tragitto casa-lavoro, è quello di garantire
al personale il cambio indumenti in condizioni:
a) tali da evitare la contaminazione tra gli indumenti lavorativi e quelli civili;
b) di discrezione e riservatezza;
c) di salubrità (ventilazione e riscaldamento dei locali, sedute igieniche, ecc.).
In ragione di ciò e sempre in virtù di tassative disposizioni legislative e regolamentari, gli spogliatoi
devono essere dotati di adeguati armadi, per la conservazione sia del corredo fornito
dall’Amministrazione, che degli abiti civili utilizzati dal personale per il tragitto casa/lavoro/casa.
Anche riguardo tale specifico aspetto, appaiono indispensabili alcune considerazioni:
 
a) Il corredo fornito ad ogni militare è di proprietà dell’Amministrazione e la sua conservazione
deve avvenire presso i locali della stessa, anche al fine di garantirne la corretta conservazione e
manutenzione, sollevando quindi l’assegnatario da eventuali responsabilità disciplinari e contabili;
b) L’armadio deve consentire la separazione tra il vestiario civile e quello di servizio, affinché
gli inquinanti chimico-fisici con i quali si impregnano questi ultimi, non vengano a contatto con i
primi, in tal modo evitando di contaminare anche altre persone, in primis i familiari del militare
all’atto del rientro presso l’abitazione, nonché i frequentatori dei mezzi del trasporto pubblico od i
colleghi di uffici non a diretto contatto con il pubblico;
c) lo stesso armadio dovrebbe inoltre garantire quantomeno la conservazione del vestiario
necessario a disimpegnare i consueti servizi giornalieri, consentendo di adattarlo alle mutevoli
condizioni climatiche, agli imprevisti che quotidianamente accadono durante gli interventi (soccorso
di feriti in incidenti stradali, acquazzone durante il posto di controllo, inseguimento a piedi su terreno
fangoso, contatto fisico con ubriachi e tossicodipendenti, ecc...),
d) alle diverse vestizioni a seconda della tipologia del servizio, che non infrequentemente accadono
anche nel corso della stessa giornata (tuta da O.P., uniforme per servizio esterno, divisa per servizio
interno, uniforme ordinaria, ecc...).
È deludente venire a conoscenza come nel 2022, in diverse caserme di questa regione, non siano
ancora stati predisposti idonei ed adeguati locali ad uso spogliatoio.
Ad esempio nella Compagnia Carabinieri di Tolmezzo il personale del NORM è costretto a cambiarsi
in un locale promiscuo, usato anche come palestra, tra un attrezzo ginnico e l’altro.
Nella Compagnia Carabinieri di Cividale del Friuli sembrerebbe che il personale del NORM non
abbia neanche un luogo promiscuo dove cambiarsi, essendo costretti, ancora oggi a recarsi a lavoro
in divisa.
In diversi Comandi vengono adibiti a spogliatoio locali interrati con pregiudizio per la salubrità.
Questa Associazione professionale sindacale a carattere militare, un anno fa, aveva già affrontato
analoga problematica a proposito della decisione di ridurre gli spazi e gli armadietti per fare spazio a
posti letto che difficilmente, vista la tendenza ad andare a vivere il prima possibile fuori dalle caserme
dei carabinieri, saranno occupati.
La verità è che ormai la soluzione più immediata sta nel contrario, cioè ridurre i posti letto ed allargare
gli spazi in uso al personale per il cambio degli indumenti, anche perché le divise sono tante. Siamo
forse una delle poche amministrazioni del comparto difesa e sicurezza ad avere una divisa per ogni
occasione.
Si chiede, pertanto, a tutela del benessere del personale, di attivarsi affinché si progettino e si
predispongano idonei ed adeguati spazi per il cambio degli indumenti, realizzati a norma di legge e
nel rispetto delle norme sulla sicurezza, anche a scapito di qualche vuota camera in più.
Durante i nostri prossimi incontri del personale verificheremo anche questo aspetto e lo segnaleremo
al Comandante di Corpo, sollecitando interventi in tal senso.