Minori stranieri non accompagnati, Giacomelli: “Ok da Regione a regole più rigide per strutture, tutele per cittadini” (VIDEO)
Una svolta normativa destinata a incidere in profondità sulla gestione delle strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati in Friuli Venezia Giulia. A darne notizia è il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Claudio Giacomelli, che ha annunciato l’approvazione di un emendamento strategico al Disegno di legge 47 “Disposizioni multisettoriali”, fortemente voluto dal suo gruppo.
“Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel sistema di accreditamento delle strutture. Abbiamo portato razionalità, controlli e – per certi versi – anche giustizia per i cittadini”, ha dichiarato Giacomelli a Trieste Cafe.
Assicurazione obbligatoria contro i danni a terzi
La novità principale riguarda l’introduzione dell’obbligo di stipula di una polizza assicurativa per responsabilità civile verso terzi da parte delle strutture che ospitano minori stranieri. “Finalmente, se un cittadino subisce danni a cose o persone per opera di un ospite, potrà rivolgersi all’assicurazione e ottenere un risarcimento”, sottolinea il consigliere.
L’obbligo sarà vincolante per ottenere l’autorizzazione e l’accreditamento, e ricadrà interamente sulla struttura ospitante, senza oneri per l’ente pubblico.
Più trasparenza e controlli severi
L’emendamento introduce anche l’obbligo di pubblicazione dei bilanci, per garantire trasparenza nella gestione dei fondi pubblici. A questo si aggiunge l’obbligo di adozione del modello organizzativo previsto dal decreto legislativo 231/2001, che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti.
Inoltre, sarà attivata una procedura di controllo e verifica, con la possibilità per la Regione di revocare o sospendere l’accreditamento delle strutture nei casi in cui:
- non venga adottato il modello organizzativo previsto
- vengano accertate responsabilità penali o civili a carico degli ospiti durante la permanenza
- emergano situazioni di illegalità non gestite adeguatamente
“Le strutture non sono alberghi o ostelli. Ricevono fondi pubblici anche per educare e controllare. Se non lo fanno, perderanno la licenza”, ha aggiunto Giacomelli.
Il caso Trieste e il “trasferimento” da altri comuni
Nel corso dell’intervista, il consigliere ha posto l’accento anche su un aspetto meno noto ma significativo: molti minori stranieri presenti a Trieste risultano formalmente di competenza di altri Comuni, in particolare Milano e Bergamo, che tramite bandi affidano la gestione a strutture fuori regione.
“Fino al 40% dei minori stranieri non accompagnati presenti a Trieste proviene da altri territori. Sono ospitati qui, ma il costo sociale lo sostiene Trieste”, ha affermato. Un caso emblematico riguarda una comunità cittadina chiusa lo scorso anno per sovraffollamento ben oltre la capienza consentita, con tutti i minori formalmente affidati al Comune di Milano.
“Serve responsabilità, non solo accoglienza”
La posizione di Fratelli d’Italia è netta: l’accoglienza non può prescindere da un sistema di regole, trasparenza e tutela dei cittadini. “Non possiamo permettere che chi gestisce queste strutture continui a operare senza conseguenze se gli ospiti commettono reati. Questa nuova norma cambia finalmente le cose”, conclude Giacomelli.
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