Trombosi e infiammazione: studio coordinato dall’Università di Trieste può cambiare l’approccio alle vasculiti
Un’infiammazione persistente che colpisce i vasi sanguigni e può portare a gravi complicanze trombotiche, anche in persone giovani e senza fattori di rischio noti. Sono le vasculiti sistemiche, un gruppo di malattie autoimmuni rare che, se non riconosciute e trattate tempestivamente, possono compromettere organi vitali come cuore, reni, polmoni e cervello.
A queste patologie è dedicato lo studio pubblicato sulla rivista Nature Reviews Rheumatology, tra le più prestigiose a livello mondiale nell’ambito dell’immunologia e della reumatologia, coordinato dal prof. Giacomo Emmi, immunologo, docente di Medicina interna dell’Università di Trieste e Direttore della Struttura Complessa UCO Medicina Clinica e Coordinatore Scientifico dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina. L’articolo, frutto di un lavoro di revisione coordinato tra centri di ricerca di riferimento in Italia, Svezia, Russia, Turchia ed Australia, fa il punto sulle manifestazioni trombotiche e cardiovascolari associate alle vasculiti e propone nuove strategie di trattamento basate sull’approccio anti-infiammatorio.
L’argomento dello studio sarà l’oggetto di una relazione che terrà il prof. Emmi all’interno del congresso europeo EUVAS (European Vasculitis Society), in corso per la prima volta a Trieste dal 21 al 24 maggio, dove si riuniscono oltre 400 specialisti da tutta Europa. Il congresso è un appuntamento di riferimento per clinici e ricercatori che si occupano di queste patologie, e si distingue per l’approccio fortemente multidisciplinare. Emmi fa parte del direttivo della società scientifica e del comitato organizzatore dell’evento.
«Il nostro lavoro – spiega Emmi – dimostra che in molte vasculiti la trombosi non è un evento isolato, ma una diretta conseguenza dell’infiammazione vascolare. In questi casi, l’uso di anticoagulanti può non essere sufficiente e deve essere affiancata da una terapia immunologica. Comprendere meglio i meccanismi alla base di queste evidenze cambia l’approccio terapeutico e può aprire nuove strade anche per altre malattie croniche infiammatorie e non».
Tra le vasculiti analizzate nella revisione compaiono, tra le altre, la granulomatosi eosinofila con poliangioite, una patologia che colpisce soprattutto le vie respiratorie, il cuore e il sistema nervoso periferico, e la sindrome di Behçet, che interessa i vasi di calibro variabile, e caratterizzata, tra le altre cose, da eventi trombotici infiammatori. La pubblicazione si concentra sulle differenze tra eventi trombotici arteriosi e venosi, sulla gestione terapeutica nelle diverse fasi della malattia e sui diversi meccanismi patogenetici, che possono orientare le scelte cliniche.
Lo studio, consultabile online sulla piattaforma Nature, rappresenta un contributo importante al dibattito internazionale sulle malattie autoimmuni sistemiche, un’area della medicina in costante evoluzione.