"Infermiere picchiato mentre stava lavorando al CSM di via Gambini", la denuncia della UIL
"Che non sia la normalità, cioè il consueto, il regolare quello che sempre succede e che non costituisce eccezione, che picchiare una persona, un infermiere, un lavoratore, non sia “normale” che si smetta d’indignarsi, o di condannare. Che l’esercizio della violenza non sia la consuetudine, perché così non è, perché così non deve essere. È successo di nuovo, venerdì 6 gennaio presso il CSM di via Gambini a Trieste: un infermiere è stato picchiato mentre stava lavorando. Un utente al quale si chiedeva solamente d’attendere un istante il passaggio di consegne, prima di conferire con gli operatori, iniziava ad inveire contro gli stessi e subito dopo a sferrare calci e pugni contro l’infermiere che è dovuto ricorrere alle cure dei “colleghi” del Pronto Soccorso, dove per fortuna non sono state riscontrate fratture. Ebbene noi non smetteremo mai d’indignarci di gridare “vergogna”! Perché la persona che lavora, picchiata, insultata, umiliata, non deve essere una statistica, non deve essere la normalità e non deve passare sotto silenzio. La UIL FPL e il NURSIND condannano con fermezza quanto avvenuto e manifestano piena solidarietà al lavoratore picchiato.