Anna Cisint: “A Monfalcone simboli cristiani oltraggiati durante la Festa del Sacrificio, in 4000!!!”
«Quattromila musulmani, questa mattina, hanno invaso il Santuario della Marcellina di Monfalcone, oltraggiandone i simboli sacri coprendo la statua di Gesù con un telo». È quanto denuncia l’europarlamentare della Lega Anna Cisint, che interviene con parole nette dopo la celebrazione della Festa del Sacrificio, una delle principali ricorrenze dell’Islam, svolta nei pressi del santuario cittadino.
“Così in tutta Italia: spazi cristiani concessi per la preghiera islamica”
«In decine di spazi in tutta Italia – prosegue Cisint – luoghi di priorità della Chiesa cattolica sono stati messi a disposizione per la preghiera islamica. Accade per la Festa del Sacrificio, come per il Ramadan. Due momenti religiosi noti anche per il rituale tribale del sacrificio animale».
Cisint chiarisce che la sua non è una posizione contro la libertà religiosa, ma un richiamo forte al rispetto delle radici identitarie: «Non si tratta di alimentare uno scontro tra fedi, né di negare diritti, ma di denunciare l’arretramento del cristianesimo e della nostra civiltà, legittimato da una certa ideologia, persino dentro parte del clero».
Lettera aperta al Papa e preoccupazioni per i luoghi di culto irregolari
L’europarlamentare annuncia anche un’iniziativa diretta al vertice della Chiesa: «Scriverò una lettera aperta a Papa Leone XIV. Tutto questo avviene mentre 365 milioni di cristiani nel mondo sono perseguitati».
Cisint lancia un ulteriore allarme sul quadro normativo italiano e sui rischi legati alla sicurezza: «Fra migliaia di musulmani non si contava nemmeno una donna. Lo schema è noto: sottomissione, imposizione, prevaricazione. Siamo davanti a un vuoto normativo, che permette la proliferazione di luoghi di culto irregolari, senza trasparenza né controlli, terreno fertile per la radicalizzazione».
“Serve una regolamentazione seria del culto islamico in Italia”
Infine, una stoccata anche alle forze politiche di sinistra: «Una certa sinistra, sempre presente a queste celebrazioni, sembra più interessata al consenso che al rispetto della nostra cultura».
Cisint conclude con un richiamo alle radici della nazione: «L’Italia è fondata su valori cristiani. Serve una regolamentazione seria del culto islamico, a partire da un’intesa formale con lo Stato. Un’intesa che manca non per responsabilità del governo, ma per l’assenza di interlocutori disposti a riconoscere che, qui, comanda la Costituzione, non il Corano».
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