Futura, 8 marzo: "Riequilibrio tra i generi sarà nostro impegno costante"

Pubblichiamo da Sabrina Iogna Prat e Rina Anna Rusconi

L’8 marzo ricorre la “Festa Internazionale della donna”, giornata in cui, dall’inizio del secolo scorso, vengono ricordati i diritti delle donne. Alcuni, per fortuna, nel corso del tempo sono stati acquisiti,  ma, purtroppo, la strada da percorrere per riequilibrare lo spazio del “femminile” nella società è ancora lunga.
Violenze e discriminazioni di genere sono all’ordine del giorno e sembra che, specie in certi ambienti, non si riesca proprio a compiere dei passi avanti.
Durante l’ultimo anno i 2/3 dei posti di lavoro persi riguardano le donne,
nel mondo lavorativo una donna laureata, a parità di ruolo e di anni di servizio, riceve circa il 17% di stipendio in meno rispetto a un uomo, per arrivare fino al 27% con il passare degli anni e l’aggiungersi dei figli.
Le disparità già esistenti si sono ulteriormente acuite nel difficile anno appena trascorso e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il disagio delle donne si è accresciuto nel 2020 perché su di loro agisce il sovrapporsi del lavoro, il carico familiare e quello di cura.
E i problemi crescono. Bisogna reagire davanti a questo quadro così disarmante il prima possibile. In questo senso, il Movimento Futura sostiene la necessità di implementare le politiche sociali, incentivare l’imprenditoria femminile  e l’assunzione delle donne, oltre a rimodulare i tempi del lavoro, agevolando le mamme con figli in tenera età.
Inoltre bisognerebbe modificare lo sguardo per ciò che riguarda la designazione di incarichi amministrativi e politici, valutando solo il merito: nel mondo delle donne non mancano figure altamente qualificate in grado di ricoprire ruoli di qualsiasi tipo. Ma la scelta non dev'essere “obbligata” perché esistono le cosiddette "quote rosa", perché così facendo si rischia di compiere scelte assolutamente sbagliate.
Per ora, “quote rose” sono ancora utilissime e non si può ancora pensare di eliminarle, ma il salto di qualità in una società si compie quando è il merito a definire il ruolo, tanto per le donne quanto per gli uomini.
Questa riflessione non può e non deve finire con l'8 marzo: anche se si tratta di una ricorrenza simbolica, il suo significato dovrebbe esprimersi durante tutto l'arco dell'anno, considerato che tutelare la propria incolumità fisica e  poter accedere a posti di lavoro e a compensi adeguati sono diritti per molte donne ancora irragiungibili.
Oggi il nostro pensiero va quindi a tutte le donne che si vivono situazioni di disagio e che si sentono sole, ma l’impegno verso una politica di riequilibrio tra i generi sarà per noi una costante: non solo l'8 marzo,  ma anche nei restanti giorni dell’anno.