Cabinovia, le opposizioni unite: «Difendiamo i diritti dei cittadini, non c'è pubblica utilità»
Prosegue il dibattito acceso in Consiglio Comunale sul progetto della cabinovia, con le opposizioni che ribadiscono con fermezza le motivazioni del proprio no. In una dichiarazione congiunta diffusa dai gruppi di Partito Democratico, Lista Russo Punto Franco, Adesso Trieste e Movimento 5 Stelle, vengono chiarite ancora una volta le ragioni che stanno alla base della loro posizione.
«In questi giorni abbiamo usato il tempo a nostra disposizione per approfondire le motivazioni del nostro no alla cabinovia – spiegano i gruppi consiliari di opposizione –. Lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo perché è stata azzerata la discussione in commissione, fatto inedito e grave. Lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo per dare voce ai cittadini di Trieste, in larga maggioranza contrari all’opera, per motivi che vanno dall’impatto ambientale all’insostenibilità economica».
Al centro delle critiche rimangono i possibili espropri: «Lo facciamo per difendere i diritti delle persone che potrebbero vedersi espropriati case e terreni per un’opera la cui pubblica utilità non c’è. In particolare questo vale in questa fase perché, per regolamento e per tutela e rispetto dei cittadini, le controdeduzioni a opposizioni e osservazioni vanno discusse, non semplicemente liquidate con un voto».
Non manca una stoccata anche sul metodo con cui la maggioranza sta portando avanti il percorso amministrativo: «Il centrodestra ha un'idea strana di dialogo: non parla in aula, si lamenta in conferenza stampa e sostiene che raggiungere una sintesi significhi dar loro ragione. Non si può definire ostruzionismo, così come stanno cercando di fare, il portare dati, porre domande e sollevare questioni che la maggioranza ha evitato di discutere in commissione. È semmai un dovere istituzionale colmare quel vuoto, come dimostrano anche i chiarimenti che sono già emersi grazie alle nostre richieste».
La battaglia politica sul progetto della cabinovia continua dunque a restare al centro dell'agenda cittadina, con posizioni sempre più distanti tra maggioranza e opposizioni.