Arresto Ugo Rossi, Carbone: "Impressione che l’incidente in Posta sia stato voluto e preparato"

Pubblichiamo da Gianfranco Carbone

Considerazioni dopo aver visto numerosi video sui fatti che hanno portato all’arresto (domiciliare)di un candidato sindaco al Comune di Trieste dichiaratamente no vax:
 
- ho avuto l’impressione che l’incidente sia stato voluto e preparato: due persone entrano nell’ufficio postale, vengono richiamate al rispetto dell’uso della mascherina, non lo fanno, il direttore dell’ufficio chiama la polizia.
 
- Una delle due persone telefona al candidato sindaco che accorre subito con tanto di megafono portatile per iniziare, fuori dall’ufficio, la sua piccola manifestazione.
 
- Arriva la polizia: chiede un documento al candidato sindaco. Lui non lo consegna ma dichiara ad alta voce le sue generalità (compreso luogo e anno di nascita).
 
- Commette un reato? No. Nessun cittadino italiano è obbligato a consegnare i propri documenti (a parte, se sta guidando, la patente di guida). È obbligato certamente  ad identificarsi (cosa che lui fa).
 
- Non dare il proprio documento viola qualche norma di legge? Potrebbe: l’art. 4 ,comma 2, del Testo Unico di Pubblica Sicurezza e l’art. 294 del regolamento di attuazione ma solo se (lo dice la Cassazione) se l’autorità di polizia ritiene si tratti “di persona pericolosa o sospetta”. In questo caso - se la persona è ritenuta “pericolosa o sospetta” e non esibisce i documenti la Polizia può sottoporla a rilievi segnaletici. (In pratica portarla in caserma o in questura per identificarla).
 
- La polizia intervenuta deve aver ritenuto il candidato sindaco (ritengo conosciuto perché presente in numerosissime manifestazioni pubbliche) “persona pericolosa e sospetta” ed ha deciso di portarlo in caserma per identificarlo facendolo salire su una autovettura di servizio.
 
- Lui si è rifiutato di salire e ne èsorto un parapiglia durante il quale due carabinieri sarebbero stati feriti. Da qui il fermo, gli arresti domiciliarie e una sfilza di imputazioni.
 
- Io sono convinto che il candidato sindaco abbia messo in atto volutamente un comportamento provocatorio e che le forze di polizia meritino rispetto. Avrebbe fatto meglio a seguirle senza alcuna violenza in caserma e verbalizzare le sue rimostranze per un comportamento che lui ha ritenuto illegale. Ma…(senza voler suggerire nulla a chi lo difenderà) : a) può essere considerato effettivamente “persona pericolosa e sospetta” un candidato che da settimane è presente nelle piazze cittadine ? b) cosa può fare il cittadino di fronte ad un comportamento della polizia che lui giudica contro la legge? C) Se una persona ritiene di aver subito un abuso (accompagnamento coattivo in caserma senza che ce ne fossero i presupposti) può “ribellarsi”? Ed è responsabile delle conseguenze che derivano da un atto che lui giudica arbitrario? Non cito la Cassazione perché non ho intenzione di fare l’avvocato “on line” ma esprimo solo alcuni spunti di riflessione.
 
- Ovviamente non è FB la sede per giudicare. Quello che è certo che la campagna elettorale è finita in un fascicolo d’indagine del Pubblico Ministero e che sarà un Giudice che valuterà i fatti. Ho una sola preoccupazione: non vorrei che in questo periodo di pensiero unico, compressione dei diritti e smottamento dei principi liberali dello stato , una iniziativa iniziata come “carnevalata” e organizzata per farsi pubblicità e finita nel peggiore dei modi con due carabinieri lesi rappresenti una tappa , piccola e periferica, di una deriva di cui vedo i segnali anche nei commenti di alcuni rappresentanti politici di partiti che si “sono fatti stato” e che sembrano aver dimenticato che il dissenso sociale non va criminalizzato ma semmai contrastato senza dimenticarci i principi di civiltà nel rapporto fra cittadino e stato costruiti in decenni di libertà e democrazia.
 
Aggiungo: non sono no vax e non ho mai giustificato i violenti.