Ciclofficina a Trieste: imparare a riparare la bici in tre incontri gratuiti al Parco di via Modiano
A Trieste prende il via la Ciclofficina, un ciclo di incontri gratuiti aperti a tutti per imparare a fare manutenzione e piccole riparazioni sulla propria bicicletta. L’iniziativa è promossa da Bioest, Freedom Trieste, Aria – Associazione di Promozione Sociale APS, Associazione Samarcanda ODV, Noi Insieme e Associazione Il Ponte, in collaborazione con FIAB Ulisse.
Tre mercoledì per rimettere in strada la propria bici
Gli appuntamenti si terranno mercoledì 25 giugno, 2 luglio e 9 luglio alle ore 17.00 presso il Parco di via Modiano 5, un’oasi verde nel cuore di Trieste. I corsi saranno tenuti da volontari e istruttori esperti della FIAB Ulisse, pronti a guidare partecipanti di ogni età, dai nonni ai bambini, nella conoscenza e cura del mezzo a due ruote.
Un percorso tra educazione ambientale, sociale e ciclistica
La Ciclofficina è più di un semplice corso: si propone come un laboratorio di cittadinanza attiva, dove chiunque può portare la propria bicicletta – anche danneggiata – per imparare a sistemarla con le proprie mani. L’attività si fonda su principi di recupero e riciclo, promuovendo una mobilità più sostenibile e una maggiore consapevolezza nell’uso quotidiano della bicicletta.
Mobilità sostenibile e consapevolezza urbana
L'iniziativa punta a favorire autostima e autonomia, sviluppare abilità manuali e incentivare la conoscenza del Codice della Strada e delle buone pratiche per muoversi in sicurezza. Oltre a recuperare biciclette da rimettere in circolo, il progetto si pone anche un obiettivo sociale: stimolare la partecipazione attiva dei cittadini attraverso esperienze pratiche e inclusive.
Un diploma per chi partecipa
Al termine del corso, a tutti i partecipanti verrà consegnato un diploma di partecipazione, simbolo dell’impegno e della volontà di contribuire a una città più verde e accessibile.
L’invito è aperto a tutti: portate la vostra bici, intera o rotta, e preparatevi a rimetterla in sella. Perché la mobilità sostenibile passa anche da una semplice chiave inglese e da una buona dose di condivisione.