Trieste respira, Legambiente presenta la nuova mappa dell’aria e le strategie per un futuro più pulito
Martedì 14 ottobre, al Knulp, il Circolo Verdeazzurro Legambiente Trieste ha presentato i risultati della terza campagna di rilevamento della qualità dell’aria, concentrata sul Biossido di Azoto (NO₂) e sull’Ozono (O₃). L’iniziativa ha coinvolto decine di cittadini e cittadine, tracciando un quadro aggiornato e partecipato della situazione atmosferica triestina.
Il professor Mario Mearelli, referente scientifico del progetto, ha illustrato le motivazioni, la metodologia e il confronto dei dati con le due campagne precedenti, offrendo una lettura approfondita delle tendenze ambientali cittadine.
Metodologia e risultati: le aree più critiche della città
Durante la campagna, sono stati utilizzati 23 tubi di esposizione passiva installati da soci e volontari in diversi punti della città — vie, piazze e nodi di traffico. Dopo 30 giorni di esposizione, i campioni sono stati inviati a laboratori qualificati in Svizzera e in Gran Bretagna per le analisi.
I risultati mostrano elevate concentrazioni di NO₂ nelle aree più trafficate e nei principali snodi viari, mentre i livelli di Ozono risultano significativi soprattutto nelle vie centrali più strette e meno ventilate, superando in alcuni casi i limiti di riferimento fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Citizen Science: la partecipazione dei cittadini al servizio dell’ambiente
Il progetto ha evidenziato quanto la partecipazione civica possa contribuire concretamente al monitoraggio ambientale. Attraverso la “Citizen Science”, Legambiente Trieste ha coinvolto la popolazione in un percorso di consapevolezza scientifica e responsabilità collettiva, dimostrando che anche semplici gesti individuali possono produrre dati utili per la salute pubblica.
Le proposte di Legambiente per mitigare gli inquinanti
Nel rapporto finale allegato alla campagna, Legambiente Trieste propone azioni operative per ridurre l’impatto degli inquinanti atmosferici: tra le principali misure, l’ampliamento del verde urbano, la promozione della mobilità sostenibile e la riduzione delle emissioni nei quartieri più esposti.
L’incontro è stato anche un momento di dialogo diretto con i cittadini, volto a individuare strategie condivise per migliorare la qualità dell’aria e rendere Trieste una città più vivibile, sana e sostenibile.
Un esempio concreto di scienza partecipata
Il Circolo Verdeazzurro ha espresso un sentito ringraziamento a tutte le persone che hanno partecipato alle tre campagne di monitoraggio. L’impegno della cittadinanza rappresenta un modello virtuoso di scienza partecipata, in cui la sensibilità ambientale si traduce in azione collettiva per il bene comune e per la tutela del patrimonio naturale del territorio.
foto social legambiente