Franco Basaglia: a quarant’anni dalla sua morte, Trieste spinge per il Nobel
Ricorreva qualche giorno fa - il 29 agosto scorso - il quarantesimo anniversario dalla morte di Franco Basaglia, psichiatra, neurologo, innovatore nel campo della salute mentale e riformatore della disciplina psichiatrica, stroncato a 56 anni da un tumore cerebrale. A Basaglia si deve, soprattutto, la Legge 180 o “Legge Basaglia” che trasformò il vecchio ordinamento degli ospedali psichiatrici italiani, a favore di un nuovo trattamento che sostiene il rispetto della persona umana. A vent’anni dall’edizione di Bruno Mondadori editore, lo psichiatra e psicanalista Mario Colucci e il filosofo-scrittore Pierangelo Di Vittorio, ripropongono la prima monografia a lui dedicata (“Franco Basaglia” - Edizioni alphabeta Verlag, pp. 333, euro 16) con lo scopo di «provare a tenere insieme il profilo intellettuale di Basaglia con il suo impegno quotidiano nella lotta contro il manicomio», scrive Eugenio Borgna, autori della premessa. Intanto da Trieste, dove le sue azioni portarono alla chiusura dell'ospedale psichiatrico "San Giovanni" prima della riforma rivoluzionaria, si spinge per la candidatura al premio Nobel per la Pace.