Castello di Muggia: qualche precisazione sulle notizie della vendita del Castello

Castello di Muggia: qualche precisazione sulle notizie della vendita del Castello

Di seguito la dichiarazione del sindaco di Muggia, Paolo Polidori, a seguito delle notizie emerse nei giorni scorsi sulla vendita del castello di Muggia. 

Ho lasciato passare qualche giorno dopo l’uscita della notizia sulla vendita del castello mentre assistevo a una sorta di “circo” tra chi ha cercato di conquistare visibilità innescando anche sterili polemiche. 

Leggo e sento che il PD pretenderebbe che il Comune esercitasse il diritto di prelazione sul castello di Muggia. 

Mi chiedo, come prima cosa, ma quando parecchi anni fa proprio loro amministravano il Comune e il castello era in vendita a un prezzo ben più modesto di oggi, perché non l’hanno acquistato? Perché allora non si sono appellati come fanno adesso al diritto di prelazione? Ricordo inoltre che la trattativa attuale è durata circa un anno, fino ad ora dov’erano? Tutte risposte che non sanno e non possono dare. 

Il consigliere Bussani parla anche una gestione pubblica del castello economicamente sostenibile, guardandosi bene, però, dall’indicare come le risorse andrebbero reperite a fronte di un maniero che ha costi di manutenzione molto elevati: forse togliendo soldi dal sociale?! O dalle manutenzioni delle strade?! O forse dalla sicurezza?! 

Dimenticando, anche lui, che quando la sua parte politica anni fa avrebbe potuto comprare il castello, comunque non l’ha fatto. 

L’ha fatto invece la famiglia Bossi che ha curato con attenzione e passione un pezzo di storia di Muggia. 

Un altro aspetto fondamentale che non viene citato da Bussani&friends è che dalla data di compravendita, comunicata dal Ministero al Comune il 16 dicembre, la Soprintendenza dispone che, per legge, se Comune o Regione volessero esercitare il diritto di prelazione, avrebbero a disposizione venti giorni per farlo. Entro questo termine l’ente dovrebbe quindi reperire risorse, ben 3,3 milioni di euro (cosa impossibile), ed approvare il provvedimento in Consiglio Comunale.

È chiaro che qui o manca completamente la cognizione di causa, oppure si tratta dell’ennesima presa in giro ai cittadini, il che rende questo Partito Democratico sempre più imbarazzante per le sciocche strumentalizzazioni che ha il coraggio di proporre: Bussani parla addirittura di raccolta firme, per una proposta impossibile da attuare!

In questo momento, tra l’altro, leggendo tutte le notizie emerse, dispiace molto che non sia stata sentita proprio la voce dei Bossi, che non credo stiano apprezzando tutto ciò che, ahimè a vanvera, si sta narrando.

Dispiace per la nuova proprietà, che aveva chiesto ancora per poco tempo una riservatezza, perché credetemi che, quando sarà il momento, questa è una storia che varrà la pena raccontare. 

Dispiace anche per l‘intermediario, che dopo aver lavorato tanti mesi non è stato nemmeno interpellato, trovandosi davanti ad articoli scritti, per altro, con informazioni imprecise.