All'Immaginario Scientifico un segmento della macchina di luce di Elettra Sincrotrone

Elettroni che corrono, quasi alla velocità della luce, all'interno di un anello: un sincrotrone non è facile da visualizzare, ma da oggi all'Immaginario Scientifico di Trieste sarà possibile farlo. Cresce ancora il museo al Magazzino 26, dove ora arriva una parte della macchina di luce di Elettra Sincrotrone Trieste, che il pubblico potrà osservare da vicino e con cui potrà interagire.
 
Pochi giorni prima della Giornata Internazionale della Luce, che ricorre il 16 maggio, all'Immaginario Scientifico trova spazio un segmento dell’anello di Elettra, composto dalle macchine che servono a creare la luce di sincrotrone. L'exhibit viene presentato oggi da Serena Mizzan, direttrice dell'Immaginario Scientifico, Alfonso Franciosi, presidente e amministratore delegato di Elettra Sincrotrone Trieste, e Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park.
 
Elettra Sincrotrone Trieste è un centro di ricerca internazionale multidisciplinare di eccellenza, situato a Basovizza in Area Science Park, specializzato nella generazione di luce di sincrotrone e di laser a elettroni liberi di alta qualità, e nella loro applicazione nelle scienze dei materiali e della vita. Le due sorgenti avanzate di luce del centro di ricerca sono l'anello di accumulazione Elettra e il laser a elettroni liberi FERMI.
 
Nel sincrotrone gli elettroni, accelerati quasi alla velocità della luce, sono forzati da potenti magneti a mantenere una traiettoria circolare all'interno di un grande anello, lungo più di 250 metri. Gli elettroni costretti a curvare emettono dei fasci di luce, che proseguono esternamente rispetto all'anello, un po’ come uno sciatore che, curvando durante una discesa, solleva la neve e la fa muovere verso l'esterno.
 
Questo processo ha innumerevoli applicazioni, spiegate dai pannelli che corredano l'installazione: permette ad esempio di identificare microplastiche negli organismi marini, o i metalli pesanti assorbiti dalle piante. E ancora, consente di ricostruire tridimensionalmente alcune proteine, contribuendo così a comprendere l'azione di farmaci o terapie, ma anche di scoprire le tecniche di restauro di un violino cremonese del 1700 o i metodi di realizzazione di una collana dell'uomo di Neanderthal.
 
In linea con l'impostazione dell'Immaginario Scientifico, che prevede sempre una partecipazione attiva da parte dei visitatori, sarà possibile interagire con l’installazione: premendo un bottone sarà possibile lanciare una simulazione della generazione (lo “sparo") degli elettroni e del loro successivo passaggio attraverso i magneti e l'ondulatore. La simulazione, effettuata con LED pilotati da un microcontrollore, è stata realizzata con la partecipazione della Classe 3 G Telecomunicazioni dell'Istituto Tecnico Statale del settore Tecnologico "Alessandro Volta" di Trieste, nell'Anno Scolastico 2020-2021.
 
L'exhibit va ad arricchire quella parte dell'Immaginario Scientifico al Magazzino 26 che illustra il Sistema Trieste, il nutrito network di enti di ricerca del capoluogo del Friuli Venezia Giulia. I cittadini possono così scoprire, in un solo luogo, quali sono gli istituti di eccellenza che operano nella loro città: una città tanto all'avanguardia dal punto di vista della ricerca scientifica da essere conosciuta come “Trieste Città della Conoscenza”.
 
Il pubblico potrà scoprire la nuova installazione durante l'orario di apertura del museo da martedì a venerdì, dalle 14.00 alle 18.00 con prenotazione consigliata, sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00, con prenotazione obbligatoria con almeno un giorno di anticipo. Si ricorda che giovedì 13 e venerdì 14 maggio pomeriggio e sabato 15 al mattino sarà presente un ricercatore di Elettra per approfondire le tematiche dell'exhibit e per rispondere alle domande dei visitatori.
 
Il museo adotta tutte le misure di sicurezza anti Covid19: ai visitatori si richiede l’uso della mascherina, il distanziamento e la disinfezione frequente delle mani.