La Fondazione CRT dona 70.000 Euro per la realizzazione di un progetto di telemedicina

ASUGI ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste per la donazione di 70.000 Euro. L’importo, destinato alla S.C. U.C.O. Chirurgia Plastica, verrà utilizzato per la realizzazione di un progetto di telemedicina e teleassistenza per monitorare a domicilio le ferite difficili.

Il progetto di telemedicina-teleassistenza nasce da un’idea del Direttore della S.C. U.C.O. Chirurgia Plastica prof. Arnez, il quale, anche sulla scorta dell’attuale periodo di pandemia, ha proposto la realizzazione di un progetto di teleassistenza, che necessita di strumentazione hardware e software, rivolto ai pazienti afferenti alla Struttura da lui diretta, allo scopo di consentire il monitoraggio domiciliare, tramite videoconsulto con il personale medico (anche di distretto) ed infermieristico, delle loro ferite cutanee, spesso difficili.

“Questo progetto dimostra che è possibile affrontare il tema dell'assistenza domiciliare sfruttando al meglio e coniugando la tecnologia e le competenze professionali dei nostri medici per garantire un salto di qualità che mette davvero al centro le persone garantendo loro supporto direttamente a casa propria. L'innovazione non è solo acquistare la tecnologia, ma utilizzarla per cambiare le procedure e sviluppare nuovi processi e modalità operative basati su una vera e propria digitalizzazione con lo scopo di portare reali vantaggi alla collettività. Tutto ciò avviene durante il difficile momento pandemico ma continuerà e si svilupperà ulteriormente – auspica il Vicepresidente Riccardo Riccardi – anche dopo, qualificando la teleassistenza come vera e propria garanzia per il paziente.”

Al paziente verrà consegnato un dispositivo per la telecomunicazione in grado di inviare in caso di necessità anche un segnale di allarme, al fine di instaurare un contatto visivo e telefonico con il personale di reparto. Altri dispositivi saranno posizionati in reparto per riscontrare le esigenze dei pazienti, oltre che per digitalizzare i loro documenti sanitari e creare un database.

In questo modo il paziente sarà sempre assistito da casa da un’equipe multidisciplinare - inclusa l’assistenza psicologica, rivolta anche a chi lo assiste – per la gestione del dolore e ridurrà gli accessi in ospedale e negli ambulatori distrettuali.