Venezia e Trieste nella storia: l'ultima guerra per il sale

Leggo spesso sui media locali di desideri e di come sarebbe stato bello se Venezia di qua e Venezia di là e la cattivissima Austria, ecc. ecc.....ma la storia purtroppo non è fatta di se e di ma seguendo le nostre desiderata. La Serenissima ad esempio nel ‘500 commerciava in schiavi con i cattivi ottomani. Si, ambe due le parti in eterna lotta si comperavano e vendevano vicendevolmente a seconda delle situazioni del momento mano d’opera per i remi. Se non schiavi almeno carne umana comperata e venduta. Insomma, nei periodi di magra o di abbondanza di mano d’opera il commercio proliferava con la benedizione del Patriarca e del Sultano. Pecunia non olet dicevano saggiamente i romani. Ma a noi poveri triestini ci capitò di affrontare Venezia che cercava di rubarci il sale anche nel  1610 tentando pure di bloccarne la produzione e la vendita. Misero un blocco navale al largo perchè non si fidavano dei nostri fondali non essendo pratici di questo tratto di mare. Infatti le precedenti invasioni della città avvennero sempre via terra. Ci fu la famosa battaglia, ovvero guerra di Zaula ( l’odierna Zaule) ma molto all’interno circa dove oggi sta la Grandi Motori e le presero sonoramente e vennero ributtati in mare. La beffa che in quel frangente venne giocata alla flotta nemica consistette nel trasportare notte tempo 2 barconi pieni di sale tirandoli con le corde lungo la costa. Di giorno i barconi venivano mimetizzati con frasche. Dopo 2 notti di inteso e faticoso traino i barconi si trovavano fuori portata dei cannoni veneziani e all’ imbrunire del terzo giorno tirarono su le vele e salparono per i porti del nord Adriatico dove li attendevano i commercianti.

Sergio Lorenzutti