Retribuzione minima negli appalti pubblici in regione, proposta del M5S

Retribuzione minima negli appalti pubblici in regione, proposta del M5S

Promuovere la retribuzione minima negli appalti pubblici, rafforzando così la tutela del lavoro dignitoso nell'ambito delle attività della Regione Friuli Venezia Giulia. Sono questi gli obiettivi principali della proposta di legge tematica che ho depositato quest'oggi negli uffici dell'Assemblea legislativa Fvg".

Lo afferma in una nota Rosaria Capozzi, consigliera regionale di M5s, nuovamente impegnata in prima persona sul tema dell'occupazione e della promozione della retribuzione minima.

"La nostra pdl - aggiunge l'esponente pentastellata - si inserisce nel quadro delle politiche regionali a sostegno dei lavoratori, in coerenza con i principi costituzionali e con le indicazioni dell'Unione europea in materia di retribuzione minima adeguata".

"L'obiettivo - precisa Capozzi - è quello di garantire trattamenti economici equi, contrastare fenomeni di dumping salariale e valorizzare le imprese che rispettano i diritti dei lavoratori, in particolare nei settori ad alta intensità di manodopera".

"La promozione della retribuzione minima ci aveva visti impegnati già nel corso della passata legislatura - ricorda la rappresentante del M5s - con un'intensificazione dell'attenzione specifica anche durante quella attuale, facendo seguito alla mozione 21 dell'agosto 2023 purtroppo non ancora discussa. Al tempo stesso, abbiamo effettuati ulteriori tentativi concreti attraverso numerosi emendamenti a ben quattro disegni di legge: tutti, però, regolarmente bocciati dalla Maggioranza di centrodestra".

"La legge che auspichiamo - dettaglia ancora l'intervento - si ispira anche alla sentenza della Corte Costituzionale, la 188 del 16 dicembre 2025, che ha confermato la possibilità per le Regioni di promuovere, nell'ambito delle proprie competenze, strumenti indiretti di tutela del salario minimo negli appalti pubblici, senza invadere la competenza statale sui livelli retributivi".

"La nostra proposta più recente - conclude Capozzi - persegue lo scopo di incentivare comportamenti virtuosi da parte delle aziende, di valorizzare il lavoro dignitoso e di utilizzare la spesa pubblica come leva per promuovere l'equità sociale ed economica".