Rossetti vs Cason, scontro sul nuovo sistema elettorale: «Si svuota democrazia» – «Più snello e veloce» (VIDEO)
Seconda settimana di dirette serali su Trieste Cafe e subito un confronto acceso. A incrociare le posizioni sono stati Daniela Rossetti (Azione) e Roberto Cason (Civica Idea Giuliana), guidati dal giornalista Luca Marsi.
legge elettorale, scintille sul 40%
Il primo tema affrontato è stato quello della modifica alla legge elettorale comunale, che prevede la vittoria al primo turno con il 40% più uno.
Per Cason, la riforma è «un passo avanti che rende più snella l’elezione e riduce i giochi di palazzo». Secondo lui, con coalizioni forti e candidati autorevoli «il rischio ballottaggio non serve più, tanto alla fine vince quasi sempre chi è già avanti al primo turno».
Durissima la replica di Rossetti: «Così si svuota la democrazia. Il sindaco deve avere la legittimazione della maggioranza dei cittadini. Abbiamo tolto l’unica legge elettorale che funzionava davvero, e lo si è fatto per convenienza politica. Una scelta gravissima».
porto vecchio, visioni opposte
Sul futuro del Porto Vecchio, Rossetti non ha usato mezzi termini: «Temo l’ennesima incompiuta. Questa amministrazione ci ha abituato a promesse non mantenute: scuole ferme, tram di Opicina bloccato, piscine chiuse. Il Porto Vecchio dovrebbe ospitare una grande istituzione europea, capace di portare lavoro qualificato e turismo business. Senza questo, rischiamo un altro Porto Piccolo».
Cason ha difeso invece la strategia in corso: «Stiamo lavorando bene, le opere si stanno facendo. Dal restauro della galleria Montebello alla piazza di Roiano, fino ai lavori già avviati al Porto Vecchio. L’area è stata giustamente suddivisa in quattro settori: museale, sportivo, residenziale-turistico e culturale. Non sarà un’area morta, ma un motore di sviluppo con posti di lavoro e nuova linfa per Trieste».
botta e risposta finale
Quando è stato chiesto ai due di sbilanciarsi su chi potrebbe essere il candidato sindaco della coalizione opposta nel 2027, entrambi hanno dribblato con prudenza.
Cason: «Ci sono persone di spessore, ma non faccio nomi. Il centrosinistra sceglierà, noi lavoriamo sulla nostra proposta».
Rossetti: «Difficile fare previsioni. Quel che è certo è che la nuova legge penalizza chi cerca una terza via. Ma il tempo per parlare di programmi c’è, e il nostro territorio avrà un ruolo centrale».
Il confronto si è chiuso con toni asburgici, come ha scherzato il conduttore , «con 10 secondi di anticipo», ma con le posizioni ben nette: da un lato l’ottimismo e la “snellezza” rivendicata da Cason, dall’altro la critica frontale di Rossetti, che ha parlato senza giri di parole di «un grave arretramento democratico».
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