Questura di Trieste, 12 nuovi poliziotti in arrivo. SAP: "Insufficienti"

Pubblichiamo da Lorenzo Tamaro - Segretario Provinciale SAP
 
Il 215° corso Allievi Agenti della Polizia di Stato è ormai volto al termine e le destinazioni dei neo-agenti coincidono con l’assegnazione per la provincia di Trieste di 12 operatori di Polizia.
 
Una buona notizia il loro arrivo, così sembra.
 
Purtroppo la verità è ben diversa e rischia di essere “mascherata” proprio da annunci trionfalistici sul loro arrivo.
 
Una ventata di gioventù, sia chiaro, è una buona notizia in considerazione del fatto che anche nella nostra provincia l’età media della Polizia di Stato si aggira attorno ai 50 anni.
 
Una vera emergenza, oggi , la Polizia di Stato conta un ammanco nazionale di 10mila unità e nel 2030 potrebbe arrivare ad un meno 40 mila operatori se al più presto non si correrà ai ripari.
 
Queste sono le gravi conseguenze della “spending review” e dai tagli apportati da politiche nefaste attuate negli anni scorsi che hanno causato danno ad un Comparto Sicurezza che oggi è in forte affanno.
 
L’arrivo di una decina di giovani poliziotti non dovrà trarre in inganno o illudere perché non riusciranno a compensare i 16 pensionamenti del 2021 ed i 19 colleghi che si apprestano ad andare in quiescenza entro il 2022, dato questo che riguarda solo la Questura di Trieste, senza contare il restante personale delle “Specialità” della provincia.
 
Un bilancio fortemente sfavorevole che mal si coniuga con le necessità dei nostri tempi: criminalità, pandemia, immigrazione, ecc.
 
Il tentativo ciclico e ridondante di allungare l’età pensionabile dei poliziotti per far fronte ad un organico sempre più impietoso, oltre a causare solamente il blocco del turnover, non sarebbe la soluzione giusta.
 
Questa professione necessità di “forze fresche” che siano al passo con i tempi ed in grado di contrastare le sfide del tempo al meglio della condizione fisica e mentale.
 
Piuttosto che allungare l’età pensionabile, servono concorsi per assunzioni straordinarie, serve rendere gli Istituti d’Istruzione, soprattutto quello di Trieste, nuovamente efficienti e ampliare la loro capacità formativa, al fine di sfornare al più presto ed in tempi brevi la Polizia del futuro.
 
Benvenuti a Trieste ai nuovi agenti, c’è però la necessità ora di programmare subito il futuro della Sicurezza in Italia.
 
La Polizia di Stato deve essere in grado di affrontare le emergenze e non essere protagonista in negativo di un emergenza strutturale.