Governo, l'anticipazione: Fuori Renzi dentro Debora Serracchiani?

Pubblichiamo da Walter Zalukar Consigliere Regionale FVG – Gruppo Misto 
 
La crisi di Governo aperta da Renzi apre la strada a diverse considerazioni di carattere istituzionale e economico. È normale interrogarsi quindi sul futuro del Paese in un momento delicato ed è lecito riflettere su un meccanismo elettorale incapace di rappresentare un sistema politico non più bipolare, ma frazionato.
 
Sembrano considerazioni di carattere filosofico poco adatte a risolvere la crisi “qui e ora”, ma in realtà soffermarsi su questi aspetti offrirebbe l’opportunità di portare a termine la legislatura seguendo un ordine concordato di priorità sugli interventi da adottare e di scegliere un sistema elettorale che contemperi il pluralismo politico attuale con la necessità di un governo stabile (sbarramento alto e sfiducia costruttiva, ad esempio).
 
Da quanto so, i pochi politici di rango rimasti in ogni schieramento dibattono proprio su questi argomenti perché intuiscono che se il Recovery Fund è un’occasione per rilanciare il Paese, l’attuale crisi potrebbe rivelarsi l’occasione per riqualificarlo dal punto di vista istituzionale.
 
C’è chi, invece, cerca una volta ancora di riposizionarsi in maniera conveniente. L’immarcescibile Serracchiani, come si apprende dalle dichiarazioni riportate sulla stampa di oggi, prende decisamente le distanze da Renzi come del resto aveva fatto non seguendolo in Italia Viva, ma rimanendo saldamente nel PD.
 
Si badi, cambiare idea è più che lecito, ma diventa sospetto quando su cambi di casacca e piroette sembra incentrarsi il fulcro della carriera politica.
 
La Serracchiani sale alla ribalta tanti anni fa per un video virale su YouTube: un misto di “supercazzole” di sinistra e di banalità sconcertanti che tuttavia suonano come grandi novità alle orecchie di un elettorato stufo e desideroso di qualsiasi cosa sembri fresco e nuovo; e lo stesso avverrà con Renzi dove lo stesso elettorato si prenderà l’ennesima cantonata. Poi la Serracchiani passa sul carro di Franceschini, di Rosato e ovviamente su quello di Renzi per poi mollarlo quando diventa il leader più antipatico in Italia.
 
Ma al di là degli opportunismi ciò che colpisce nel voltafaccia a Renzi è che mentre era Presidente di Regione la Serracchiani governava a immagine e somiglianza del leader fiorentino.
 
Due gocce d’acqua: l’arroganza quasi esibita, il decisionismo a ogni costo a discapito dell’approfondimento (per privilegiare l’effetto mediatico?), l’ansia del fare a dispetto del cosa fare, le battutine sferzanti più adatte ad un talk show che a sedi istituzionali.
 
Di questo complesso di caratteristiche hanno fatto le spese i cittadini del Friuli Venezia Giulia che hanno subito un mal governo fatto di politiche abborracciate, per nulla condivise dai territori e quindi poco partecipate e poi vendute mediaticamente come grandi trovate: l’abolizione delle Province, la riforma sanitaria, l’attivazione del 112 solo per citare alcuni esempi.
 
Egualmente ora per la Serracchiani si parla di possibili incarichi di governo.....