Salute, Riccardi: «Sorveglianza attiva per migliorare vita over75»

"In una regione con quasi il 30% della popolazione che supera i 65 anni di età la prevenzione dello stato di fragilità degli anziani è un elemento necessario per sviluppare un'offerta sanitaria preventiva, funzionale ed efficace".

Lo ha dichiarato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, presentando il protocollo sperimentale Prima 7 che, avviato in questi giorni per la prima volta in Italia con tale ampiezza e profondità, andrà a coinvolgere inizialmente 20mila persone per poi proseguire su tutto il territorio regionale.

"Questa iniziativa - ha continuato Riccardi - si inserisce tra le attività della medicina di iniziativa che, per contrastare il decadimento psico-fisico e la perdita di autonomia delle persone anziane, intendono far emergere e prevenire i problemi di salute in una fascia di popolazione a rischio fragilità".

Per avviare la sperimentazione sono stati selezionati alcuni distretti più rappresentativi dal punto di vista delle potenzialità di fragilità: sono il n. 3 Valmaura per l'Asui Trieste, il distretto n. 3 di San Daniele del Friuli per l'Ass 3, il distretto Cividale per l'Asui Udine e il distretto delle Valli e Dolomiti friulane per l'Ass 5.

I cittadini di questi distretti con più di 75 anni saranno contattati telefonicamente da operatori specializzati del proprio distretto sanitario per essere intervistati sul loro stato di salute e di autonomia. Lo strumento di indagine è un questionario derivante da un modello di indagine canadese già utilizzato in passato anche in Italia con ottimi risultati di affidabilità.

Occorre ricordare che la condizione di fragilità, come ricorda la letteratura medica, è fortemente correlata all'età e porta a ridotta resistenza agli stress, al declino di più sistemi fisiologici correlato a pluripatologie.

Stando alle ricerche più recenti, negli over 65 le persone fragili variano fra il 3 e il 10% mentre meglio over 75 questa percentuale sale fino a superare il 20% della popolazione.

"L'obiettivo di questo progetto sperimentale innovativo - ha specificato il vicegovernatore - è di mettere in atto una sorveglianza attiva che riduca o ritardi il rischio di disabilità, prevenga o ritardi il ricorso ai servizi sanitari, promuova la vita indipendente e la permanenza a domicilio e, in generale, contribuisca a migliorare la qualità della vita e il benessere psicofisico nelle persone anziane".