Quarto Grado, spunta il “terzo uomo”: Sterpin parla di un farmacista
Si aggiunge un nuovo tassello al caso di Liliana Resinovich. Durante la trasmissione Quarto Grado, tra testimonianze e documenti esclusivi, ha preso forma un'ipotesi inedita: l'esistenza di un “terzo uomo”, un farmacista, con cui la donna avrebbe avuto un legame sentimentale risalente a molti anni fa. A raccontarlo è Claudio Sterpin, amico storico della donna, a sua volta al centro dell’indagine per omicidio come persona informata sui fatti.
Il farmacista “confidente” di Lilli
È un dettaglio sorprendente quello che Claudio ha rivelato, emerso in parte anche durante il suo recente interrogatorio di oltre cinque ore in Procura. Alla domanda se fosse a conoscenza di altri uomini nella vita di Liliana, ha risposto indicando un solo nome: quello di un farmacista. “Era l’unica storia che so abbia avuto – ha detto – risale ad almeno vent’anni fa, forse di più”.
Una relazione che, secondo Claudio, non avrebbe nulla a che vedere con la misteriosa morte di Liliana. Eppure, il fatto che gli inquirenti abbiano voluto approfondire proprio quel legame – pur lontano nel tempo – lascia intuire che potrebbe esserci un interesse investigativo ancora aperto su quella pista.
Una relazione d'altri tempi, ma dalle tinte intime
Claudio ha anche aggiunto che Liliana parlava a volte, in modo ironico e velato, di alcune “attenzioni” ricevute da parte di uomini che le stavano attorno. Caffè presi con amici, piccoli corteggiamenti, gesti forse innocenti ma che – ha ammesso – “a volte l’amicizia fa qualche balzo”. Tuttavia, non ha mai creduto che la donna avesse intrecciato legami significativi durante il suo matrimonio.
Secondo Claudio, Liliana si confidava spesso con lui: “Mi raccontava anche le sue storielline. Perché no? Avevamo una grande intimità”. Un’affermazione che ribadisce quanto profondo fosse il legame che li univa, tanto da portarlo a escludere l’esistenza di altri rapporti importanti.
Il peso del passato e le ombre della Procura
Non è chiaro se quella vecchia storia col farmacista possa davvero avere un peso nell’indagine. Ma il fatto che sia stata oggetto di domande precise durante l’interrogatorio alimenta il dubbio che gli inquirenti stiano cercando collegamenti anche nei dettagli più remoti. “Magari ha qualche rilevanza – ha ammesso Claudio – io non lo so, ma la giustizia ha meandri infiniti”.
Una pista forse secondaria, ma che potrebbe aiutare a chiarire alcuni vuoti temporali o a ricostruire l’ambiente relazionale di Liliana negli ultimi anni. Sullo sfondo resta il sospetto di un possibile movente passionale, mai del tutto scartato dagli investigatori.
L’ombra di un corteggiatore?
Alla fine dell’intervista trasmessa da Quarto Grado, una domanda aleggia: quella relazione di cui Claudio parla con leggerezza potrebbe invece essere stata più recente? E se così fosse, c’è davvero un altro uomo da identificare?
Claudio resta fermo nella sua convinzione: il suo rapporto con Liliana era unico, irripetibile, e nulla poteva eguagliarlo. “Con lei non ci siamo mai persi di vista per oltre quarant’anni”, ha sottolineato.
Ma nel mistero che avvolge la fine di Liliana Resinovich, ogni dettaglio – anche il più lontano – potrebbe fare la differenza.