Offrire da bere… a chi verrà: sul molo l’alcol diventa gesto di accoglienza

 Offrire da bere… a chi verrà: sul molo l’alcol diventa gesto di accoglienza

Trieste rilancia la sua vocazione alcolico-solidale con una proposta che fa già discutere (e sorridere): l’aperitivo sospeso, ma solo con alcolici e superalcolici. Niente caffè né decaffeinato: qui si parla di spritz, gin tonic e prosecchi pagati in anticipo da generosi avventori, pronti a offrire un brindisi a perfetti sconosciuti.

L’idea nasce – ça va sans dire – tra le panchine del Molo Audace, crocevia estivo di giovani, turisti e bevitori seriali, stanchi di sentirsi dire “vabbè ci beviamo un’acqua”. La proposta, lanciata da un gruppo di amici triestini, è semplice: lasciare pagato un drink al baracchino di fiducia (o anche al bar), da destinare a chi si presenta più tardi “in cerca di compagnia e convivialità”. Purché rigorosamente over 18, ça va sans dire.

«A Napoli c’è il caffè sospeso, a Trieste lo spritz. È una questione di identità culturale», scrivono online i promotori. Il messaggio è chiaro: in una città dove l’aperitivo è un rito e il tramonto sul mare un richiamo costante, offrire un drink può diventare un gesto di accoglienza, un modo per rompere il ghiaccio e – perché no – fare nuove conoscenze.

Il progetto è ancora informale, ma l’idea piace e qualcuno già propone di mettere una lavagnetta sul Molo con i nomi dei “sospesi” disponibili: “1 gin lemon x chi oggi è triste”, “1 bianco fermo x chi ha perso il bus”, “2 negroni x chi è single e simpatico”. Ironia e inclusività: il mix perfetto.

Per ora si brinda tra amici, ma l’aperitivo sospeso potrebbe presto diventare una piccola rivoluzione urbana. Un modo tutto triestino di dire: “Xe caldo, xe pien de gente… ti offro un prosecco!”.