Studio Legambiente: "A Trieste non si respira aria pulita!!"

Studio Legambiente: "A Trieste non si respira aria pulita!!"

"Per verificare la quantità del biossido di azoto (NO2), gas inquinante diffuso nell'aria in seguito ai processi di combustione e dannoso per la salute umana, presente nell'aria di Trieste, il Circolo Verdeazzurro Legambiente Trieste – nella consapevolezza che I monitoraggi di ARPA FVG sono gli unici che hanno valore legale – ha promosso una campagna di “Citizen science” (la scienza dei cittadini), per mezzo di espositori passivi, detti radielli, largamente usati da associazioni e Agenzie ambientali in Italia e in Europa per monitorare la presenza di questo gas.

Le spese sono state sostenute dal Circolo, con un contributo da parte di Coop Alleanza 3.0, che ringraziamo, in seguito alla nostra partecipazione alla campagna “Più vicini”.

Il prof. Mario Mearelli, referente di Legambiente Trieste per le iniziative di “Citizen science”, ha riferito sui risultati del monitoraggio in diverse vie della città di Trieste.

La campagna di monitoraggio è stata effettuata nel mese di marzo mediante la collocazione di 19 espositori passivi (radielli) in alcune vie della città, a cui hanno collaborato cittadini ed esercizi pubblici.

L’esposizione si è protratta per due settimane durante il mese di marzo 2024, subito dopo i campioni sono stati trasmessi ad un laboratorio di Trieste per le analisi.

L’attenzione dedicata all’NO2 (Biossido di azoto) deriva dalla sua ampia diffusione nelle città e alla sua pericolosità per la salute umana.

Proprio per questo, alle attività di monitoraggio ufficiali (ARPA), si stanno affiancando iniziative di monitoraggio condotte da associazioni che coinvolgono i cittadini sempre più preoccupati della qualità dell’aria e dei suoi impatti sulla salute.

La soluzione dei radielli, in molti casi utilizzati anche da enti locali e dalle stesse agenzie regionali ARPA, semplifica molto questa attività in quanto non comporta problemi tecnici e permette di scegliere le aree di interesse senza vincoli strumentali, ottenendo risultati validi scientificamente.

Le vie interessate dalla esposizione coprono un’ampia area della città di Trieste: Via Carli, Via del Bosco, Via del Molino a Vento, Piazza Casali, Via Cesare Battisti, Piazza Silvio Benco, Via della Madonna del Mare, Via di Torre Bianca, Via Valdirivo, Via Rittmeyer, Via Udine, V.le Miramare, Via Giosuè Carducci, Via Mazzini, Via della Ginnastica, Via Palestrina, Via del Coroneo, Barriera Vecchia, Borgo Grotta Gigante.

Quest’ultima zona (Sgonico), quasi sicuramente a basso carico inquinante, rappresenta una sorta di bianco (come potrebbe essere la qualità dell’aria in assenza di inquinamento).

L'analisi di laboratorio degli espositori è stata affidata da Legambiente alla società New Eco S.r.l., rappresentata in conferenza stampa dal dott. Massimo Fregonese, che ha illustrato gli aspetti tecnici delle analisi dei radielli. Per la valutazione dei risultati – ha proseguito il prof. Mearelli - si fa riferimento al D. Lgs 155/2010 che per NO2 ha definito un valore limite annuale di 40 µg/mc.

Fra i 19 punti di analisi, tale valore non viene superato soltanto a Sgonico (Borgo grotta gigante), Via Carli e Via Torre Bianca.

La situazione peggiore è stata riscontrata in Via del Molino a Vento con 75,01 µg/mc, in tutti gli altri casi i valori oscillano tra 40 e 50 µg/mc.

Recentemente l’OMS ha raccomandato di assumere come riferimento, per la protezione della salute umana, il valore di 10 µg/mc.

Si è potuto così calcolare quante volte questo limite viene superato dai 19 campioni della campagna di monitoraggio.

Solo a Sgonico, che indica come potrebbe essere l’aria in condizioni accettabili, tale limite non viene superato. In tutti gli altri casi si riscontrato valori superiori di un fattore da 3 (P.za Casali) a 8 (Via del Molino a Vento).

I risultati sono tali da consigliare un’attenta analisi di tutte le fonti di emissione dell’NO2 ed interventi mirati per ridurle.

L’NO2 nel 2016 è stato responsabile di 68.000 decessi prematuri nell'UE. JRC (Joint Research Centre) dell’Unione Europea ha calcolato che nelle 30 principali città europee le concentrazioni di NO2 potrebbero essere ridotte fino al 40% applicando adeguate politiche di regolazione del traffico.

Incominciamo da qui! Fatti non solo analisi! " A riferirlo Legambiente Fvg