Lavoro, Cgia: "Nel 2023 in Fvg disoccupazione calerà da 5,7% a 5%"

"In Friuli Venezia Giulia le previsioni economiche riferite al 2023 non sono particolarmente rosee; la crescita del Pil e dei consumi delle famiglie, rispetto all'anno in corso, e' destinata ad azzerarsi. Tuttavia il mercato del lavoro non subira' contraccolpi negativi. Anzi. Il numero delle persone senza lavoro subira' una leggera contrazione pari a poco piu' di 300 unita'. Nella regione piu' a est del Paese il numero dei senza lavoro scendera' a quota 27.716, mentre il tasso di disoccupazione calera' dal 5,7% al 5%. Un dato, quello del Fvg, in linea con le migliori performance registrate dalle regioni piu' avanzate in Ue". A dirlo e' l'Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati Istat e le previsioni Prometeia. A livello provinciale, fa sapere la Cgia, l'unica realta' che in Friuli Venezia Giulia subira' un aumento della disoccupazione sara' Pordenone (+230 unita', pari al +4,6% rispetto al 2022). (AGI)Ts1/Dan 
 
Le altre tre realta', invece, registreranno una diminuzione del numero dei disoccupati, in particolar modo a Gorizia (-141 pari al -3,6%). "Sebbene non sia facile stabilire in questo momento i settori che nel 2023 rischiano di essere interessati dalle riduzioni lavorative, pare comunque di capire - rileva la Cgia - che i comparti manifatturieri, specie quelli energivori e piu' legati alla domanda interna, potrebbero subire dei contraccolpi occupazionali, mentre le imprese piu' attive nei mercati globali tra cui quelle che operano nella metalmeccanica, nei macchinari, nell'alimentare-bevande e nell'alta moda saranno meno esposte. Non solo, stando al sentiment di molti esperti e di altrettanti imprenditori friulani e giuliani, i trasporti, la filiera automobilistica e l'edilizia, quest'ultima penalizzata dalla modifica legislativa relativa al superbonus, potrebbero registrare in regione le perdite di posti di lavoro piu' significative". Preoccupa infine il lavoro autonomo che, con l'avvento della crisi e il forte calo dei consumi nelle famiglie, e' un settore che rischia le perdite maggiori. (AGI)Ts1/Dan