Invalido "tradito" dall'amministratore di sostegno: gli ruba i soldi

Un invalido pordenonese completamente non autosufficiente, a seguito di un incidente avvenuto nel 2008, è assistito da un familiare stretto, nominato inseguito suo “amministratore di sostegno” dal Giudice Tutelare di Pordenone. Quest’ultima, è stata indagata dalla Guardà di Finanza di Pordenone, per aver sottratto una cospicua somma di denaro al povero familiare invalido, in quanto ne era legittimano a gestirne il patrimonio. Parte del denaro sottratto, è finita nel conto corrente di una terza persona per giunta. 

A sporgere denuncia è stato il convivente del disabile. Da quanto emerso dal Tribunale Civile di Pordenone e di Treviso, potremmo essere di fronte ad un caso di omofobia. In principio, il compagno ha richiesto di farne le veci legali, una volta negatagli e affidate ad un familiare ha avviato una causa civile nei confronti di quest’ultimo per la restituzione del denaro investito nella casa della coppia, forzatamente separata. 

L’accusa sostiene che l’amministratore familiare abbia ostacolato ogni contatto fra la coppia al fine di separarla, negando in aggiunta ogni forma di rimborso nonostante fosse prevista dalle sentenze giuridiche definitive. L’amministratore di sostegno al contrario avrebbe trasferito il denaro dell’incarico su altri conti correnti, il che ha portatola Procura di Pordenone alla contestazione del reato di Peculato.  All'indagato è contestata anche l'omissione continuata in atti d'ufficio.