Coronavirus, boom di richieste di aiuto alla Caritas di Trieste: il REPORT COMPLETO

A due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria per la pandemia Covid-19, la Chiesa di Trieste propone un’analisi approfondita sui bisogni del territorio e le risposte fornite attraverso i servizi già in essere e all’attivazione di nuovi servizi allestiti ad hoc. Nel flash report in calce all'articolo ne viene fornito un quadro dettagliato. A tal fine sono stati messi a confronto i dati registrati nei vari servizi della Fondazione Diocesana Caritas di Trieste nel marzo 2019 con quelli del marzo 2020.

La Fondazione Diocesana Caritas di Trieste ha rafforzato la collaborazione con gli enti pubblici. Ha risposto tempestivamente a quanto chiesto dal Comune di Trieste, aprendo una struttura H24 per fronteggiare l’emergenza dei senza dimora, anche in considerazione della chiusura dei servizi alla persona sul territorio. La Fondazione si è attivata inoltre, in seguito alla richiesta della Prefettura di aumentare i posti per i richiedenti asilo aprendo due strutture per un totale di 56 posti.

Tra gli elementi emersi si segnalano:

  • Un aumento del 36.8% delle persone supportate (passate da 1.268 del marzo 2019 a 1.681 del marzo 2020). Di queste il 64,5% sono persone residenti, il 14,8% richiedenti e titolari di protezione internazionale e 20,7% persone senza dimora. Oltre agli accessi diretti ai servizi, sono stati presi in considerazione le richieste pervenute telefonicamente, le consegne della spesa a domicilio e gli aiuti alimentari extra forniti a persone fuori dai servizi.

  • E’ aumentato il numero di pasti erogati dalla mensa “Giorgia Monti” (da 11.146 a 13.680) ma soprattutto si è notato un incremento di più di due terzi (71,1%) dei residenti italiani (da 38 a 65). La coincidenza tra la maggiore presenza dei residenti in mensa e l’aumento di circa il 23% dei pasti, potrebbe rivelare l’avanzamento di una povertà profonda di chi si è trovato nelle condizioni di non riuscire a garantirsi nemmeno il pranzo e la cena.

  • Il Centro d’Ascolto della Caritas Diocesana di Trieste oltre agli accessi diretto, ha visto un aumento delle richieste telefoniche di informazioni, registrando un incremento del 14% delle richieste di aiuto.

  • E’ stata aperta una nuova strutture H24 per un totale di 24 posti in più a cui si sommano i 50 posti già attivi del Piano Emergenza Freddo arrivando ad una disponibilità complessiva di 74 posti letto di emergenza.  A fronte di una disponibilità di posti Caritas il numero delle persone accolte è più che raddoppiato, le persone accolte sono passate da 155 a 321 (+107,1%) mentre le giornate di accoglienza sono passate da 1.186 a 4.137 (+248,8%)

  • Si registra un ipotetico aumento di circa il 10% delle persone in situazione di povertà alimentare. Per le difficoltà di movimento, si sono avuti meno accessi diretti all’Emporio della Solidarietà ma con il supporto di una rete di parrocchie si è attivato un servizio di consegne spese a domicilio per 83 persone in situazione di povertà tra anziani, nuclei familiari e 6 nuclei di giostrai. La stessa rete di parrocchie (Parrocchie di Gesù Divino Operaio, San Gerolamo e San Marco) ha consegnato ulteriori spese a 102 persone sole e 63 nuclei familiari (per una stima totale di circa 291 persone) attraverso gli aiuti alimentari dell’Unione Europea (FEAD) a cui ha aggiunto direttamente altri beni alimentari.

Le richieste di aiuto arrivate nei servizi di Caritas sono lo specchio delle situazione generale che stiamo vivendo e raccontano non solo i problemi economici dovuti al lockdown ma anche la solitudine, lo smarrimento di fronte ad una quotidianità radicalmente diversa e sconosciuta. Tante le storie di chi fino a ieri lavorava e riusciva a garantire almeno di soddisfare i bisogni primari per la propria famiglia: artigiani, operai del mondo edile, badanti, colf, ecc. non hanno più la possibilità nemmeno di fare la spesa.

E ancora tanti ritorni di persone che hanno frequentato i servizi della Caritas e i servizi sociali ma da anni erano riusciti a superare la fase critica della loro vita e ad essere autonomi sebbene sempre sulla soglia della povertà che oggi è stata oltrepassata senza un termine, nel buio di una situazione sconosciuta, dagli esiti imprevedibili.

 

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