Giornata contro l'ictus cerebrale, sabato in piazza Cavana controlli medici, consigli e concerti

Anche quest'anno, dalle ore 10 alle 17 di sabato 26 maggio, in piazza Cavana, l’associazione di volontariato A.L.I.Ce. FVG-Trieste (Associazione per la Lotta all'Ictus Cerebrale) svolgerà un'ampia e completa azione di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza rispetto alla cura e soprattutto alla prevenzione di questa invalidante patologia.

In occasione della “Giornata nazionale contro l’Ictus cerebrale”, giunta ormai alla XIX edizione, medici e volontari, forniranno materiale illustrativo e risposte a interrogativi e dubbi sul delicato tema, ma anche controlli gratuiti “in loco” della pressione arteriosa e del rischio cerebrovascolare. In tal senso, per poter effettuare i test sul “rischio ictus” saranno in piazza, a disposizione dei cittadini, un gazebo e un’ambulanza dell'Associazione di Volontariato “Insieme” di Trieste. E nel caso il test segnalasse un aumentato livello di rischio, la persona interessata potrà anche sottoporsi immediatamente a un’ecografia carotidea (eco-doppler). Anche questa, come gli altri controlli, del tutto gratuita.

Da rilevare anche che la “Giornata” vedrà pure due esibizioni, alle ore 11 e alle 15,  del “Coro degli afasici”, organizzato anch'esso da A.L.I.Ce. FVG-Trieste e diretto dalla musicoterapista Loredana Boito: un'occasione anche questa per sottolineare la valenza della musicoterapia di gruppo, attraverso la quale le persone colpite da ictus e con problematiche che ne hanno compromesso il linguaggio verbale ritrovano almeno la possibilità di cantare e di esprimere così le proprie emozioni.

L’intera iniziativa, che – come detto - ha il fine primario di sensibilizzare alla prevenzione dell’ictus cerebrale, riconosciuto, nella società attuale, come uno dei fattori primari di invalidità, morte o demenza, e che proprio per tali motivi ha il patrocinio dell'ASUITS (Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di  Trieste) oltre che del Comune di Trieste e del Centro Servizi Volontariato del FVG, è stata presentata stamane in Municipio, nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti l’Assessore comunale alle Politiche Sociali Carlo Grilli, il presidente di A.L.I.Ce. FVG-Trieste Dario Mosetti e la dott.ssa Nadia Koscica, segretaria dell'Associazione e già direttore dell’Unità di intervento rapido anti-ictus (“Stroke Unit”) alla Clinica Neurologica dell'Ospedale di Cattinara. Presente anche il signor Maurizio Colbasso, dipendente comunale colpito da ictus alcuni anni fa e che anche grazie alla musicoterapia ha recuperato gran parte della disabilità ed è oggi componente del Coro degli Afasici oltre che del direttivo di A.L.I.Ce..

L'Assessore Grilli ha rimarcato come un evento così gravemente invalidante come l’ictus costituisca non solo un pesante costo “umano” e personale per chi si trova a subirlo e per le famiglie dei colpiti, ma anche - rappresentando nei paesi industrializzati la terza causa di invalidità e di morte, preceduto solo dalle malattie cardiovascolari e dai tumori – un onere rilevantissimo per il Servizio Sanitario Nazionale e un “costo sociale” significativo per l’intero Paese. “Sono perciò da considerarsi assolutamente benemerite tutte le iniziative che si prefiggono proprio di prevenire e contrastare il diffondersi di questa malattia. A maggior ragione se, come questa di A.L.I.Ce., si sviluppano in un'ottica e in uno spirito di volontariato e di dedizione al sostegno dei singoli e alla maggior salute dell'intera società”.

Il presidente di A.L.I.Ce. FVG-Trieste Mosetti, ricordando come la “Giornata” di sabato si inserisca nell’ampio progetto nazionale del Mese della Prevenzione promosso dalla Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus e nel fitto programma svolto durante tutto l’anno dall’associazione triestina, ha quindi evidenziato le tre attività principali poste in essere a livello locale: i “percorsi” e le attività di auto-mutuo-aiuto destinati a persone colpite da ictus e ai loro familiari, coordinati da uno psicologo esperto, nonché gli incontri di “terapia occupazionale di gruppo” finalizzati a mantenere, incrementare e riprendere le abilità e le funzioni residue; l’azione di informazione sul territorio e l’organizzazione delle Giornate annuali contro l’ictus; infine, l’iniziativa della musicoterapia di gruppo e individuale rivolta alle persone afasiche e/o con problemi del linguaggio e deglutizione, con l’organizzazione del “Coro degli afasici”, un'ensemble che sta riscuotendo numerosi apprezzamenti ed è chiamata a partecipare a eventi su tutto il territorio nazionale!

E' toccato quindi alla dott.ssa Koscica scendere maggiormente nel dettaglio della patologia, della sua incidenza e delle linee di sviluppo che si possono intravedere riguardo alla sua diffusione. Per osservare come, nonostante il suo sempre pesante impatto (in Italia con circa 196.000 casi di ictus ogni anno dei quali l'80% è rappresentato da primi episodi e il 20% da recidive, e trattandosi di un evento scatenante, che se non riconosciuto e trattato nel modo e nei tempi corretti, è causa di danni permanenti, di demenza con perdita di autosufficienza e, nei casi più gravi, di morte; infatti in un anno il 10-12% di decessi sono causati dall'ictus), tuttavia si può registrare come negli ultimi anni i casi siano in realtà diminuiti. E ciò probabilmente proprio grazie anche a quel fondamentale fattore che è costituito dalla crescente sensibilizzazione della popolazione, sia in ordine alla necessità di adottare stili di vita più consoni e sani, sia riguardo alla coscienza dell'importanza di non sottovalutare eventuali segnali premonitori e di sottoporsi immediatamente alle cure necessarie in caso di attacco (il trattamento con il farmaco trombolitico – ha ricordato la dott.ssa Koscica – per risultare efficace va somministrato infatti entro un tempo massimo di 4 ore e mezza dall’inizio dell'ictus).

Per quanto concerne in particolare la situazione dell'”area vasta” giuliana di Trieste e Gorizia – ha informato infine la neurologa – nel 2017, anche qui con un trend in leggera diminuzione, sono stati registrati circa 900 casi, dei quali però solo 450 si presentavano nei termini più gravi tali da richiedere l'intervento di piena emergenza, ed essendo gli altri più trattabili con interventi medici diversi e più contenuti. In tale contesto, l'aumento del 10% degli interventi complessivi che può apparire come un dato contraddittorio, sta in realtà a dimostrare proprio l'accresciuta sensibilità e attenzione della popolazione verso tale patologia, con la ormai diffusa consapevolezza dell'indispensabilità di un intervento rapido fin dai primi segnali del suo manifestarsi.

E' stato ancora una volta ricordato infatti che con l’immediato arrivo o il pronto ricovero in un’unità ospedaliera dedicata all’Emergenza Ictus circa un terzo delle persone colpite possono guarire completamente e un altro 50% può rientrare in casa in buone condizioni funzionali