«Per il Comune di Trieste la Commissione la Pari Opportunità è un solo un ornamento»

«I Consigli di circoscrizione sono chiamati ad esprimere un parere,non vincolante ma obbligatorio come  in occasione del  bilancio preventivo  e dei piani  economici  pluriennali di investimento.Parere non vincolante ma obbligatorio, ciò a cura dell’assessore competente per materia.Parimenti lo stesso obbligo si ha verso la Commissione Pari Opportunità del Comune». Lo rileva in una nota Maria Luisa Paglia, Coordinatrice Conferenza Permanente Donne Democratiche Trieste. «Lo scorso anno - continua la nota -  la Commissione Pari Opportunità non è stata interpellata in merito al Bilancio,  qualche giorno fa è stato fatto notare, affinchè non si ripeta lo stesso errore , chiedendo contestualmente, sia la convocazione che il documento su cui esprimere il parere. E’stato detto che l’assessore competente in materia non ha tempo e le componenti sono state invitate a partecipare, come pubblico, alla seduta della III circoscrizione.Ma quando in tale sede  hanno chiesto di intervenire non è stata data la parola perché l’assessore ha esordito dicendo di non avere  tempo per ascoltarle.Tutte le donne della commissione di ogni colore politico si sono alzate indignate ed hanno abbandonato l’aula, dopo che hanno dovuto anche sopportare di sentir dire come causa dell’aumento di certe voci del bilancio, le maternità delle dipendenti comunali, per le quali si è poi costretti a chiamare le supplenti. La seduta pur non avendo il numero legale è stata ugualmente registrata». «Le Donne Dem di Trieste  - conclude Maria Luisa Paglia, Coordinatrice Conferenza Permanente Donne Democratiche Trieste -  considerano quanto accaduto una grave mancanza di rispetto nei confronti delle rappresentanti di tutte le donne e denunciano questa carenza formale e sostanziale nella preparazione del bilancio dell'amministrazione, chiedo al sindaco che la Commissione Pari Opportunità sia oggetto di rispetto e le dimissioni dell’assessore interessato che ha oltraggiato le componenti  in modo gravemente sessista.Non ha convocato la Commissione per il secondo anno consecutivo, non ha inviato il documento su cui esprimersi né in digitale né in cartaceo, non ha concesso la parola alle presenti come pubblico, pur sapendo di essere in torto in quanto il loro parere pur non essendo vincolante è OBBLIGATORIO. Basta discriminazioni,vogliamo rispetto!»