“La città che cura", mercoledì al cinema Ariston prima in sala del film e prima del libro

Entrare in punta di piedi, con delicata attenzione, in una periferia come tante, quella di Ponziana a Trieste. La solitudine, le difficoltà, la mancanza di reti sociali rendono faticosa la vita degli abitanti. Ma con un progetto pensato e ritagliato su misura le persone possono diventare protagoniste della loro stessa cura: questo il filo rosso del libro “La città che cura - Microaree, periferie della salute” a cura di Giovanna Gallio e Maria Grazia Cogliati Dezza (Collana 180 - Edizioni Alphabeta Verlag, 2018) e del film di Erika Rossi “La città che cura” (The Caring City, Italia 2018, 89’ – TICO film). Un libro e un documentario per guardare alla città di chi spesso non ha voce e alle “cure” messe in atto per dare ascolto e futuro ai bisogni quotidiani di chi abita le periferie urbane. Un’altra città, la nuova rete nata a Trieste per promuovere l’ascolto e il dialogo fra le persone – e offrire uno spazio per condividere le paure, i desideri, le speranze, la rabbia e le critiche – organizza un evento culturale aperto a tutti: mercoledì 17 aprile al Cinema Ariston di Trieste alle 17 e alle 20  la proiezione del film, che per la prima volta arriva in sala dopo l’anteprima a Trieste Film Festival (biglietto 5 €). E alle 18.30 appuntamento con il panel che per la prima volta presenterà pubblicamente il libro e offrirà un momento di confronto sui temi messi in campo:parteciperanno le autrici Giovanna Gallio e Maria Grazia Cogliati Dezza, la regista Erika Rossi e l’economista Fabrizio Barca, promotore del Forum “Diseguaglianze e diversità”. Conduce l’incontro la giornalista Gioia Meloni, responsabile della struttura dei programmi RAI Friuli Venezia Giulia. L’ingresso all’incontro è libero. Il film e il libro puntano con espedienti narrativi diversi a uno sguardo delicato e insieme penetrante sulle periferie. Nel film si entra, quasi in punta di piedi, nelle pieghe più sconosciute della “banale” quotidianità di un rione popolare: seguendo le storie di Plinio, un anziano pianista che per tutta la vita ha suonato sulle navi da crociera e che adesso, ipocondriaco, si rifiuta di uscire di casa; di Roberto, che affronta la fatica di vivere dopo un grave ictus; e di Maurizio, che paga lo scotto e le conseguenze di una devastante passione per le droghe. Le storie sono anche l’espediente per parlare delle “Microaree”, il progetto innovativo che in venti rioni di Trieste cerca di costruire integrazione e collaborazione tra tutte le istituzioni impegnate in quella piccola area di territorio: dall’Azienda Sanitaria, ai Servizi Sociali del Comune, all’Ater, alla cooperazione sociale, alle associazioni, ai cittadini attivi. Nel libro sono invece raccolti piccoli saggi sul lavoro della “Microarea” e narrazioni di singolari protagonisti, operatori dei servizi e pazienti. Coinvolgendo cittadini e associazioni del quartiere si creano relazioni, si conoscono le persone e i loro bisogni, si cerca di stare insieme e condividere i problemi di ogni giorno. Ciò che si mette in pratica da dieci anni è una nuova visione del mondo, un’attitudine, un modo di essere, di curare, di fare salute.  Fabrizio Barca attraverso il Forum diseguaglianze e diversità, promuove un think tank di ricercatori e associazioni di cittadinanza attiva impegnati a disegnare proposte generali per l’azione collettiva e pubblica tese a ridurre le disuguaglianze”. È stato insigne docente e ricercatore, presidente del Comitato per le politiche territoriali dell'OCSE dal 1999 al 2006 e ha ricoperto la carica di Ministro per la coesione territoriale del governo Monti. L’inziiativa è promossa da Un’altra città, la nuova rete di cittadini che si sta formando a Trieste, e che lancia la sua call a chiunque sia interessato ad aggiungersi, o perlomeno ad ascoltare le ragioni del nuovo movimento civile L’obiettivo è costruire un dibattito sui temi che investono tutti: dalla scuola alla sanità, dal lavoro all'ambiente, alla cultura, questioni decisive per il futuro di Trieste. Info https://www.facebook.com/unaltracittatrieste/

IL FILM: Erika Rossi, triestina classe 1974, a Milano si è specializzata presso l’Alta Scuola di Ideazione e Produzione audiovisiva dell’Università Cattolica. Negli ultimi dieci anni ha raccontato storie provenienti dal suo territorio, collaborando con diverse realtà indipendenti del Friuli Venezia Giulia e affermandosi come autrice a livello internazionale. Due volte finalista del Premio Solinas documentario per il cinema, ha realizzato progetti selezionati a Eurodoc e Archidoc, programmi di formazione europea. Nel 2012 dirige e produce “Trieste racconta Basaglia”, vincitore al Trieste Film Festival, menzione speciale al festival Lo Spiraglio di Roma. Nel 2014 “Il viaggio di Marco Cavallo” viene presentato al Torino Film Festival e ottiene il Premio Franco Rossano come miglior documentario a tema sociale. “Tutte le anime del mio corpo” (Italia-Slovenia 2017) è stato presentato in concorso a Visions du Rèel 2017; vincitore del Premio della Critica SNCCI al Cinepalium Festival e del Miglior Montaggio al Golden Tree International Film Festival di Francoforte. Nel 2018 è una dei registi selezionati alla Berlinale Talent Campus. Tico Film è una società di produzione indipendente fondata nel 2005 da padre e figlia Gino e Sarah Pennacchi, entrambi con esperienza nell’asset management internazionale. Ad oggi la Tico ha prodotto 10 film, collaborando con aziende come la RAI, Indigo Film, Gruppo L’Espresso e accedendo a finanziamenti Europei, Film Commission, coproduzioni, Mibac e Tax Credit Imaie di Banca Generali. I film della Tico sono stati mostrati in festival di primo livello come la Berlinale, il Tribeca e La Mostra del cinema di Venezia e il Festival del cinema di Roma. Nel 2014 ha aperto a Londra Tico Media. Lo Scrittoio è una società di promozione e distribuzione attiva da anni nell’ambito del cinema d’autore indipendente, con un’attenzione particolare alla qualità dei film trattati, ha sostenuto molte opere prime e seconde con riconoscimenti importanti nei principali festival internazionali.

IL LIBRO: Giovanna Gallio, psicologa e psicoterapeuta, svolge attività di ricerca e progettazione formativa in campo psichiatrico e sociosanitario. Insegna Psicologia sociale presso la Scuola di specialità in psichiatria all’Università di Trieste. Maria Grazia Cogliati Dezza, psichiatra, ha partecipato al lavoro di superamento dell’ospedale psichiatrico di Trieste e all’apertura dei primi centri di salute mentale. Dopo essersi occupata del servizio per le dipendenze, per oltre un decennio ha diretto un distretto sanitario dell’azienda triestina, dove ha assunto successivamente il ruolo di coordinatrice sociosanitaria, contribuendo a promuovere e organizzare il progetto “Microaree”, di cui si occupa tutt’ora. Edizioni alphabeta Verla opera da più di 25 anni in Alto Adige, pubblicando libri nelle due lingue ufficiali (tedesco e italiano) e occasionalmente anche in altre lingue. L’attività editoriale è iniziata con la pubblicazione di materiali didattici per l’apprendimento delle lingue, saggi e ricerche scientifiche su educazione linguistica, sociolinguistica e comunicazione interculturale. Dal 2010 si è aggiunta anche una collana di testimonianze e discussione sul tema della salute mentale. La Collana 180 – Archivio critico della salute mentale delle Edizioni Alpha Beta Verlag è diretta da Peppe Dell’Acqua con la collaborazione di Pier Aldo Rovatti. La collana nasce dal comune interesse intorno alla questione da parte del Dipartimento di Salute Mentale e di molteplici istituzioni culturali e scientifiche non solo di Trieste.  Con i libri, ancor più e paradossalmente nell'era del web, si propone di interpretare un bisogno di conoscenza che potrà radicarsi e prendere corpo solo se i lettori se ne approprieranno, facendone rivivere i contenuti attraverso i loro personali contributi e una diffusione militante.  Composta da quattro sezioni narrazione, riproposte, attualità e traduzioni, presenta storie di persone, saggi e ricerche che si costruiscono intorno al disagio e alla malattia.   Nell'anno in cui ricorre l'anniversario della Legge 180/78 è quanto mai significativo per la Collana dare valore e risalto a queste voci, al lavoro svolto da istituzioni, operatori, associazioni che nel corso di questi quarant'anni hanno sostenuto, curato e accompagnato persone, famiglie, progetti e politiche sensate di cambiamento.