TriesteLovesJazz, venerdì a San Giusto originale rivisitazione delle musiche di Luigi Tenco

Venerdì 6 luglio alle 21, ancora al Bastione Rotondo del Castello di San Giusto per TriesteLovesJazz un'originale rivisitazione delle musiche di Luigi Tenco e un giovane progetto capitanato dal batterista Marco d'Orlando. 

È un'operazione di grande spessore e con un "vissuto" del tutto particolare quella che propone TriesteLovesJazz il prossimo giovedì 5 luglio, alle 21, al Bastione Rotondo del Castello di San Giusto (ingresso libero): "Lettere a Giulietta" è un omaggio al capolavoro shakespeariano a sua volta tratto da un imponente progetto di Elvis Costello, registrato negli anni Novanta con il Brodski Quartet. A Trieste il titolo trova una nuova veste: protagonista è la celeberrima voce del musical - Vittorio Matteucci, interprete tra gli altri di "Notre Dame" di Cocciante e "Tosca" di Dalla - con al fianco il Paul Klee Quartet (Alessandro Fagiuoli e Stefano Antonello, violini; Andrea Amendola, viola; Luca Paccagnella, violoncello). Produttore è il pianista, compositore ed editore Sergio Cossu, che così racconta "Lettere a Giulietta":

Ogni anno arrivano migliaia di lettere all’indirizzo di “Giulietta - Verona”. Missive di ogni tipo: sfoghi di amanti delusi, ossessioni, riflessioni, offerte commerciali, confessioni, lettere di addio (al mondo o ad un amore) e molto altro. Questa notizia, apparsa in un giornale inglese, incuriosì molto Elvis Costello e gli diede lo spunto per creare, insieme al quartetto d’archi Brodsky Quartet, la “song sequence” intitolata "Juliet’s Letters". L’opera, pubblicata nel 1993, si compone di venti quadri epistolari in forma canzone; venti lettere immaginarie inviate (alcune forse per sbaglio) da venti misteriosi scriventi all’indirizzo immaginario più romantico al mondo. Il tono complessivo di queste lettere è ironico e grottesco, pervaso da un sottile humour nero molto “British”, alternato a improvvise vampate di grande lirismo e intensità.

Le varie tonalità emotive di queste lettere sono rese assai bene in lingua italiana dalla traduzione di Vittorio Matteucci che, rispettando il significato originale, ha impreziosito e avvicinato alla nostra tradizione, melodrammatica e insieme leggera, le atmosfere (surreali, folli, sulfuree, rabbiose, disperate, grottesche, passionali) delle "Juliet's Letters". (Sergio Cossu)

Ancora oggi i temi e la sincerità del messaggio a Giulietta risultano intensi e attuali, e lo stesso vale per l'opera di Costello che coniuga con appassionata raffinatezza la vocalità pop a quella lirica e la tradizionale scrittura classica per quartetto d’archi alla “forma canzone”. Il timbro e la presenza scenica di Vittorio Matteucci, autentica stella del musical italiano, sanno perfettamente adattare il linguaggio poetico e melodico dell'originale inglese allo stile del nostro Paese; il Paul Klee 4tet - specializzato nella musica del Novecento - sa rendere mirabilmente le continue, sottili, a volte imprevedibili sfumature della partitura.

Vittorio Matteucci  è cantante e attore o, come si definisce lui, un “cantattore”.

Dope le prime esperienze teatrali e musicali, Matteucci deve la sua prima popolarità alla televisione, dove è stato per varie stagioni la voce dell’orchestra del Maurizio Costanzo Show, passando poi ad altre trasmissioni sia RAI che Mediaset (Buona Domenica, La sai l’ultima, Ballando con le stelle).

Matteucci ha però raggiunto il massimo del successo a partire dal 2000, interpretando tutti i principali musical italiani, a cominciare dal "Notre Dame" di Riccardo Cocciante (dove interpreta Frollo), passando poi alla "Tosca" di Lucio Dalla (Scarpia), "Dracula" della P.F.M. (Dracula), "La Divina Commedi"a di mons. Marco Frisina (Dante), I "Promessi Sposi" di Michele Guardì (l’Innominato) e il recente "Romeo e Giulietta" (il Conte Capuleti).

Dal 2016 è iniziata la ripresa del Notre Dame con il cast originale.

Sergio Cossu è pianista, compositore, produttore, editore e discografico; è stato tra gli anni '70 e '80 uno dei pionieri in Italia nelle radio libere e nell'uso dell'elettronica nella musica pop.

Ha esordito come autore nel 1983 per Enzo Jannacci; dal 1984 al 1999 ha fatto parte dei Matia Bazar, coi quali ha registrato 7 album e partecipato a quattro Festival di Sanremo.

Tra le sue composizioni "Ti sento", "Souvenir" (Premio della Critica Sanremo 1985), "Noi", "Stringimi", "Piccoli Giganti", "Dedicato a te", "La prima stella della sera" e i due maggiori successi in lingua spagnola di Miguel Bosè: "Sevilla" e "Amante Bandido".

Nel 2003 ha fondato l’etichetta Blue Serge con la quale ha prodotto finora 66 CD.

È stato docente di “popular music” al Conservatorio G. Tartini di Trieste e ha tenuto corsi,  seminari e incontri sullo stesso argomento (storia e struttura della forma-canzone) al Conservatorio F. Venezze di Rovigo, al DAMS di Padova, alla Scuola di Musica 55 di Trieste e alla Scuola G. Gershwin di Padova.