Il dottor Fulvio Zorzut: "La scomparsa dell'influenza, un mistero"

Pubblichiamo da   dott Fulvio ZORZUT Medico Epidemiologo Specialista in Igiene e Medicina Preventiva Ordine dei Medici di Trieste n 2415
 
L’influenza stagionale ha una sua straordinaria regolarità: inizia a dicembre e dura fino al marzo successivo, come documentato dal sistema Influnet, dell’Iss: Ma durante la stagione 2020-21 è semplicemente sparita. Per la prima volta negli ultimi cinquant’anni non c’è stata un’epidemia stagionale di influenza, malattia, ricordiamo, che colpisce circa 5/6 milioni di italiani ogni anno e ne accompagna alla morte quasi diecimila ogni inverno.
 
Non è successo solo nel nostro Paese ma in molti Paesi del mondo
È stata la vaccinazione antinfluenzale?
 
Questo non può essere attribuito alla vaccinazione di massa, anche se sono state utilizzate circa 14 milioni di dosi di vaccini anti influenzali, una quantità ben superiore agli altri anni. Una quantità di vaccinati, in Italia, contro l'influenza che porta la stima della copertura vaccinale vicina al 25% della popolazione italiana, oltre l’80% delle dosi è andata alla popolazione => 65 anni, quindi buona parte della popolazione adulta ed infantile è rimasta non vaccinata. Quindi una quantità totale di vaccinazioni insufficiente da sola a far sparire l’epidemia influenzale stagionale.
 
Ma allora com’è scomparsa l’influenza stagionale?
Si può ipotizzare un concorso diversi fattori: un aumento, seppure modesto, della copertura vaccinale, un effetto memoria immunitaria storica e, probabilmente, una competizione virale che ha visto vittorioso il Coronavirus vs Mixovirus dell'influenza.
 
Il tutto non basta però ancora a giustificare la scomparsa dell’influenza.
 
Sicuramente le stringenti misure di protezione individuale messe in campo per contrastare il Covid-19: mascherine, distanziamento, lavaggio delle mani, chiusura di scuole ed esercizi commerciali ecc. sono state molto efficaci nell’eliminare l’epidemia stagionale di influenza, ma le stesse misure hanno contenuto ma non impedito l'andamento della pandemia da Covid-19 nel 2020-21. Queste misure sono state probabilmente più efficaci contro l’influenza che contro il Covid, perché l’influenza è meno contagiosa del Covid.
 
Questo fenomeno apparentemente solo positivo, ha anche degli aspetti potenzialmente negativi. Se il virus influenzale non circola può essere difficile individuare il ceppo giusto contro cui produrre con certezza un vaccino anti influenzale per la prossima stagione invernale. Esiste infine anche l'ipotesi che un numero basso di ammalati nel 2020/2021 potrebbe portare a una epidemia di influenza più aggressiva nel 2021/2022.
 
Il timore di un doppio attacco da parte del Coronavirus e del Mixovirus dell’influenza comunque non si è verificato e questo è un dato molto positivo.