Covid-19, Tirelli: «Sono realista, non nego la pandemia ma finiamola col terrore» (VIDEO)

«Sono preoccupato e da medico vi dico le cose come stanno», così il dott. Umberto Tirelli, triestino e medico oncologo presso l’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, inizia la propria diretta Facebook «ogni giorno in italia muoiono 2mila persone per diverse cause,  soprattutto per malattie cardiovascolari, tumori ed altre malattie e soltanto l’1%, purtroppo l’1%, perchè anche l’1% ha la sua dignità ovviamente, non vorrei sminuire ma l’1%  muore di Covid-19».

 

 Il dott. Tirelli sostiene che «Si da tanta enfasi ai casi, come se i casi fossero i malati, assolutamente non è così: i casi sono 95% asintomatici. L’aumento nel numero dei casi deriva dall’aumento nel numero di tamponi. Oggi pochi sono i ricoverati per Coronavirus, quello che ci deve interessare è questo. Assieme ai morti veri per malattia».

 

«Voi avete pensato a tutti i VIP infettati? Quanti di questi sono morti?» Chiede il dottore «nessuno. Forse ieri è morto uno stilista di 81 anni, un giapponese a Parigi, ma non so bene la sua storia. Comunque aveva 81 anni». «Recentemente nella nostra Regione FVG» continua Tirelli «i morti avevano oltre 90-95 anni, tante patologie severe insieme, e sono state classificate come morti da Coronavirus». L’oncologo prosegue evidenziando la necessaria correlazione tra maggior numero di morti e popolazione degli stati più colpiti dal virus «se avessimo fatto questo ragionamento in Europa il paese con il maggior numero di casi per abitante sarebbe stato il Belgio, poi la Spagna e poi la Gran Bretagna, poi viene l’Italia» e prosegue spiegando che il ragionamento vale anche per le singole regioni italiane.

 

Il dottore ci tiene a specificare che «non nego l’epidemia. mascherina, distanziamento, regole e vaccini sono tutte cose valide. Vado tutti gli anni a vaccinarmi per l’influenza. Se ci atteniamo alle misure anti-Covid e facciamo i vaccino per l’influenza diminuiremo di molto i casi di influenza. Ma stiamo un po’ tranquilli, non così agitati».

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