USB: «Raccolta rifiuti a Muggia, trattamento lavoratori da terzo mondo: senza docce e spogliatoi per oltre due anni»

Pubblichiamo dal sidnacato USB

n data 11 agosto 2020 si è tenuta la procedurA di raffreddamento e di conciliazione ex legge
146/90 presso la prefettura di Trieste relativamente alla raccolta dei rifiuti del Comune di Muggia.
Tavolo in videoconferenza.
(Com’era il tavolo?)
Un tavolo a dir poco imbarazzante, forse uno dei peggiori a cui ho assistito.
Gli argomenti sul piatto erano un trattamento dei lavoratori da terzo mondo, senza docce /
spogliatoi per oltre due anni che significa cambiarsi nel parcheggio degli automezzi e senza mai
potersi lavare ed un orario di lavoro senza limite con ore straordinarie non pagate.
Nessuno degli attori presenti, Comune di Muggia, NET Spa (partecipata pubblica 100%), SAGER
ha espresso rammarico per la situazione, il che la dice lunga sulla loro visione di
amministrazione pubblica, partecipate e lavoro.
Quello che spaventa di più è il Comune di Muggia, il soggetto politico che dovrebbe garantire il
rispetto delle regole e la dignità dei cittadini tutti e invece se ne è lavato le mani. E’ il vuoto
pneumatico che permea la politica da destra a “sinistra”, un governo tecnico delle situazioni che
vede il cittadino al centro delle attenzioni (forse) ma quando veste i panni del lavoratore può
lavorare anche 12 ore al giorno a raccogliere la spazzatura nelle condizioni peggiori con buona
pace delle coscienze e delle regole, in particolare della Direttiva 2003/88/CE che vorrebbe regolare
gli orari di lavoro a livello di paesi comunitari.
(E le aziende?)
Le aziende, NET Spa e SAGER si sono spese a spiegare di quanto sono bravi a fare gli appalti che
rendono efficiente il sistema bla bla bla.
La SAGER, in particolare neanche si è scusata per la situazione da 19° secolo in cui ha tenuto i
lavoratori per oltre due anni.
Ha dimostrato di non conoscere nel dettaglio l’appalto, né i nuovi spazi spogliatoi / docce da loro
adibiti da poco (COMUNQUE NON A NORMA), né le mansioni e il numero del personale che vi
presti servizio. Stizzita dalla puntualità delle precisazioni dei due lavoratori presenti all’incontro ha
ribadito che “chi ha la terza media non dovrebbe permettersi di criticare l’azienda”. Una posizione
da 19° secolo, appunto.
(Risultato del tavolo?)
Dobbiamo dire che il tavolo, proprio quando stava arrivando a posizioni conciliatorie è stato più
volte resettato dall’avvocato che rappresentava SAGER con tecnicismi da leguleio che dovrebbero
stare fuori da questi contesti, fatto che ha sottolineato la volontà aziendale di voler rompere il
tavolo più e più volte. E’ stato senz’altro merito della nostra organizzazione di tenere fermo il
punto che ha permesso, assieme all’ottimo intervento della dottoressa Marzia Baso, viceprefetto
aggiunto, di arrivare ad una mediazione che porterà al confronto con SAGER entro il 15 settembre
sui dati reali degli straordinari, oltre che sui “dettagli di contorno” che riguardano direttamente la
dignità dei lavoratori.
(Piena soddisfazione quindi?)
Assolutamente no e l’abbiamo detto chiaramente al tavolo: accettiamo con riserva la proposta
della Prefettura, per rispetto del grande impegno profuso dalla dottoressa Baso e in accordo coi
lavoratori presenti al tavolo virtuale. La compattissima compagine istituzional-aziendale ha dato il
peggio di sé difendendo l’indifendibile dimostrando scarso senso delle istituzioni e responsabilità
nulla: fosse stato per loro eravamo già allo sciopero.
Misureremo l’azienda SAGER nella pratica e sulla congruità dei dati forniti, ma siamo pronti a
riaprire lo stato di agitazione con un presidio davanti al Comune di Muggia per dire ai cittadini tutti
che la politica deve ricominciare a trattarli con rispetto sempre, siano essi cittadini o lavoratori.
E’ tempo che la politica riprenda a fare la Politica e non lo scaricabarile istituzionale.