"Cattinara, tolte all’improvviso le sbarre di entrata e uscita del nuovo parcheggio su via del Botro"

Riceviamo e pubblichiamo da Paolo Radivo - Comitato spontaneo per la Pineta di Cattinara
 
"Da mercoledì 24 maggio la strada d’ingresso da via del Botro al nuovo parcheggio dell’ospedale di Cattinara aveva la sbarra sempre alzata. Quindi si poteva entrare liberamente. Invece la strada d’uscita verso via del Botro aveva la sbarra sempre abbassata. Mancando però indicazioni su come tornare poi in via del Botro, alcuni veicoli scendevano a sinistra lungo la rampa tra secondo e primo livello del parcheggio e poi a destra contromano. Qualche altro arrivava fin davanti alla sbarra scoprendo lì o sapendo già per esperienza o passaparola che si alzava automaticamente tramite un dispositivo automatico sotterraneo.
 
Abbiamo fatto presente tale incomprensibile disservizio, che creava disagio, confusione, sconcerto e pericoli concreti agli utenti.
 
Mercoledì 31 maggio o giovedì 1° giugno ambo le sbarre sono state rimosse. Ora dunque si può anche uscire liberamente dal parcheggio senza attendere che la sbarra si abbassi o senza andare contromano. Però l’asportazione delle due sbarre è avvenuta senza alcun preavviso né avviso successivo da parte dell’ASUGI. E nessun segnale stradale in via del Botro annuncia che lì c’è un nuovo parcheggio da 340 stalli cui chiunque può accedere liberamente e gratis. Solo al termine del primo tratto della strada a senso unico d’ingresso, oltre 10 metri dopo l’incrocio con via del Botro, si vedono due segnali blu con la “P” bianca di parcheggio.
 
Tuttavia, anche dopo l’asportazione delle sbarre, quell’incrocio in curva rimane insidioso per conducenti e pedoni.
 
La carreggiata di via del Botro lì ora è più larga e crea un’ansa verso il parcheggio. La nuova mezzeria è quasi interamente discontinua e spostata verso l’imbocco della struttura. La corsia in discesa della via, resa inutilmente larghissima, favorisce velocità ben superiori al limite teorico di 30 km orari. La corsia in salita è molto curvata a destra. Non a caso i veicoli tendono a invadere un po’ la corsia opposta per fare prima.
 
Il nuovo marciapiede di via del Botro sul lato del parcheggio è stretto come i marciapiedi precedenti e successivi, rientrante come la carreggiata verso il parcheggio stesso e ribassato. In teoria costituirebbe un attraversamento pedonale dell’incrocio, ma non dispone di strisce pedonali né è segnalato a terra con un colore evidente. In pratica è trattato come un semplice passo carraio. Un po’ lunghetto per la verità… La solita concezione auto-centrica che sacrifica i pedoni.
 
Sull’Albo pretorio on-line abbiamo trovato che un’ordinanza permanente emessa il 24 maggio dal direttore del servizio Mobilità e Traffico del Comune di Trieste prevede «l’istituzione del divieto di sosta e fermata a carattere permanente per tutti i veicoli, in via del Botro, nel tratto di circa 25 ml a partire dal varco carraio in corrispondenza del palo luce n. 12552 fino a 5 ml prima (nel senso di marcia) del palo luce n. 12551, lato civici dispari». Ossia dall’intersezione con la strada d’uscita del parcheggio a poco prima dei cassonetti. Lo scopo, non dichiarato esplicitamente, sarebbe di aumentare tanto la larghezza quanto la visibilità dell’incrocio. In un tratto della via però già leggermente più largo di quello a monte, vista la banchina stradale triangolare sul lato opposto tra i civici 18 e 16. Tutto rimane purtroppo come prima invece dai cassonetti in su, dove via del Botro si restringe e dove quindi tanto il divieto di sosta e fermata quanto la mezzeria risulterebbero non meno necessari per rendere la circolazione meno difficoltosa e più sicura.
 
Giovedì 25 maggio, quando abbiamo effettuato un primo sopralluogo, la tabella di divieto di sosta e fermata per quei 25 metri lineari non c’era ancora, ma l’asta verticale di sostegno sì, come si vede in una delle foto da noi diffuse sabato 27 maggio. Invece martedì 30 maggio c’era anche la tabella. Quindi da mercoledì 24 maggio per alcuni giorni i veicoli hanno potuto parcheggiare legalmente sul lato in salita dopo l’intersezione con il parcheggio fin quasi ai cassonetti, come lamentavamo nel comunicato del 27. Un’ulteriore fonte di pericolo all’incrocio.
 
Non si poteva sincronizzare l’apertura del parcheggio sia con l’asportazione (o meglio con la mancata installazione) delle due sbarre sia con l’introduzione del divieto di sosta e fermata? ASUGI, Rizzani de Eccher e Comune non potevano accordarsi onde evitare il caos?
 
Deploriamo questo modo approssimativo, irrazionale, scoordinato e dispendioso di fare i lavori pubblici, senza informare né l’utenza tutta né la popolazione residente e senza considerare le possibili ricadute negative su di esse. Un metodo verticistico, calato dall’alto, impositivo, a tavolino, che snobba proprio coloro ai quali tali opere dovrebbero teoricamente servire."