Il Trieste Film Festival nel 30esimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino

Inaugurata venerdì al Politeama Rossetti la 30esima edizione del Trieste Film Festival. Anno importante questo perché rappresenta anche il 30esimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino, simbolo di una suddivisione forzata di popoli e culture, ideologie e religioni. Dal 1989 il Festival si è sviluppato divenendo il punto di riferimento per gli autori dell'Est Europa, spesso poco noti e a volte sconosciuti in Italia, un collegamento fondamentale tra il cinema dell’Est e quello dell’Ovest, che nasce proprio dalla volontà di attraversare quel confine fisico e culturale, che un tempo rappresentava il Muro di Berlino. Apertura carica di aspettative quella della serata inaugurale dedicata alla storia, quella storia ancora troppo poco conosciuta con Meeting Gorbachev, un film sull'incontro tra Werner Herzog e Andrè Singe con Michail Gorbachev; una luce nuova viene proiettata sugli avvenimenti più importanti del XX secolo, dal disarmo nucleare all' unificazione della Germania, con uno sguardo acuto al periodo attuale e alle scelte di politica populista odierna. Herzog e Gorbacev si incontrano per tre volte nell'arco di sei mesi, l'ex Presidente dell'Unione Sovietica appare stanco e malato, ma dotato ancora di una mente acuta e ironica; dal film traspare l'uomo, una persona di umili origini, che si è impegnato con tutto se stesso per cambiare le sorti del suo Paese, un uomo che ancora oggi alla soglia dei 90 anni crede nel potere del cambiamento. Il risultato è un racconto dell'uomo Gorbachev, a tratti tragico e solitario, accusato di essere l'artefice del crollo dell'Unione Sovietica da alcuni, riconosciuto come una avanguardista da alti, un racconto coinvolgente e commovente. Nel segno dell’indagine storica anche il film inserito nella sezione ART&SOUND, The Final Adventure of Kaktus Kid (Poslednja Avantura Kaktus Bate) di Dorde Marković. Aleksandar Zograf, noto disegnatore di fumetti, ritrova una rara striscia risalente all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, Kaktus Kid. Il protagonista del fumetto è un piccolo cactus intrappolato nel suo vaso (il fumetto di matrice tipicamente americana divenne poi un cult anche per Robert Crumb). Zograf incuriosito dalla vita dell’ideatore di Kaktus Kid inizia così un’intensa ricerca sulla vita dello sconosciuto disegnatore Veljko Kockar; attraverso ritagli di giornale, certificati, testimonianze scopre la tragica fine di Veljko Kockar, arrestato con l’accusa di essere un agente della Gestapo e giustiziato nel 1944 subito dopo la liberazione della città di Belgrado. Zograf finisce così per scoprire che a Kockar vennero rubate la vita e l’identità, con l’ipotesi di una relazione con la fidanzata di un partigiano e la rappresentazione di propaganda anticomunista per i nazisti; una fine drammatica quella del giovane artista, di cui rimane però l’importante eredità artistica. Questa sera alle ore 20:00 ci sarà la cerimonia di premiazione con The White Crow di Ralph Fiennes: Rudol’f Nureev, la storia dell’artista che ha rivoluzionato il mondo della danza. Dall’infanzia difficile nella città sovietica di Ufa alla scuola di ballo a Leningrado, fino al suo arrivo a Parigi nei primi anni sessanta