Val Rosandra, soccorsi al ragazzo ferito, ritardi e incongruenze sotto accusa
"Di nuovo sotto i riflettori l’incidente occorso ai primi di luglio a un tredicenne presso la cascata della Val Rosandra.
Dopo che i pompieri avevano denunciato incongruenze e ritardi nei soccorsi la vicenda è approdata in Consiglio regionale, dove si è fatta un po' di luce sulla gestione dei soccorsi. E ne esce un quadro assai desolante.
Quel 4 luglio l’allarme era arrivato alle 14.49. Dopo pochi minuti la Sores, la Centrale emergenza sanitaria di Palmanova, aveva attivato i Vigili del fuoco e il Soccorso alpino, ma solo mezz’ora dopo – alle 15.17 - l’autoambulanza. Perché?
Questa è solo la prima di una lunga serie di stranezze che hanno caratterizzato le operazioni di soccorso in Val Rosandra.
Appare singolare che la Sores abbia classificato questo intervento con il codice verde, che per definizione è un’urgenza differibile. Come può essere considerato “differibile” il soccorso a un ragazzo che si è tuffato da 10 metri impattando le rocce per poi finire in acqua?
Comunque, una volta raggiunto il ragazzo, i vigili del fuoco e i volontari del Soccorso alpino - alle 15.30 - hanno chiesto l’intervento dell’elicottero. Il Soccorso alpino ha chiamato la Sores per l’attivazione dell’elisoccorso regionale, mentre i pompieri hanno attivato il loro elicottero, ma evidentemente senza ben coordinarsi tra loro. Altrimenti perché far volare due elicotteri per un ferito?
L’elicottero dei Vigili del fuoco è arrivato in Val Rosandra prima dell’elicottero sanitario, essendo questo impegnato a Claut in un altro soccorso, ma è stato impedito all’elicottero dei Vigili del fuoco il recupero del ragazzo ferito. Perché? Eppure, in presenza di traumi con dinamica maggiore, come questo, l’ospedalizzazione dovrebbe essere la più rapida possibile.
Secondo quanto riportato dai media la decisione di attendere l’elicottero dotato di équipe medica, è stata presa “a tutela del ferito”. Ma se il medico serviva perché la Sores non ha mai attivato l’automedica di Trieste, neppure quando il Soccorso alpino ha richiesto l’elisoccorso? Eppure, la Sores sapeva che questo non sarebbe arrivato prima di un’ora.
Dalle 15.30 erano sul posto, accanto al ragazzo ferito, solo i pompieri e i volontari del Soccorso alpino, tra cui un infermiere, ma nessun medico del 118 era lì per fronteggiare eventuali aggravamenti o anche per la necessità di somministrare analgesici. Perché almeno per questo non è stato inviato subito il medico? Due ore con dolore sono un’enormità.
Ma accanto al ferito non c’erano neppure i sanitari dell’autoambulanza inviata in Val Rosandra, in quanto l’equipaggio era rimasto nell’ambulanza, parcheggiata ai margini del parco. Un’altra stranezza: perché inviare l’autoambulanza, e anche in ritardo, per poi lasciare in macchina l’équipe sanitaria senza che questa potesse raggiungere e assistere il ragazzo ferito?
Queste domande sono contenute in un’interrogazione indirizzata all’assessore alla Salute Riccardi, a cui si chiede anche cosa intenda fare per mettere in sicurezza un sistema di soccorso che ha evidenziato plurime criticità, che – si badi bene - concernono l’organizzazione del sistema, non certo gli operatori sul campo, medici e infermieri, che anzi fanno il possibile per ovviare alle carenze gestionali.
E da quanto riportato dalla stampa ci sarebbe anche un esposto in Procura presentato dai Vigili del fuoco"!. A riferirlo Walter Zalukar