Rifiuti illegali nel cuore verde di Borgo San Sergio: 17 tra privati e imprese denunciati

Rifiuti illegali nel cuore verde di Borgo San Sergio: 17 tra privati e imprese denunciati

Un’operazione articolata e protratta nel tempo ha portato a un risultato significativo sul fronte della tutela ambientale a Trieste. Il Nucleo di Polizia Ambientale della Polizia locale ha concluso un’indagine avviata nel corso del 2025 nell’area adiacente a via di Peco, zona più volte segnalata per il ripetuto abbandono illecito di rifiuti.

L’area interessata rappresenta uno dei principali polmoni verdi di Borgo San Sergio, rione densamente popolato, e da tempo era oggetto di monitoraggi mirati proprio per contrastare fenomeni di degrado e inquinamento.

Indagini mirate e strumenti tecnologici

Grazie a servizi dedicati e all’impiego di strumenti investigativi adeguati, gli agenti sono riusciti a risalire ai presunti responsabili degli sversamenti abusivi. Le attività investigative non si sono limitate alla sola identificazione delle persone coinvolte, ma hanno incluso approfondimenti sulla provenienza dei rifiuti, sulla loro pericolosità ambientale e sul rispetto delle norme relative alla tracciabilità e gestione, come previsto dalla legislazione vigente.

L’esito dell’indagine ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di 12 persone per abbandono di rifiuti e di 5 imprese per gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi.

Combustione illecita e rischio incendio

Nel corso degli accertamenti è emerso anche un episodio particolarmente grave: una persona è stata denunciata per combustione illecita di rifiuti. Nel tentativo di eliminare il materiale abbandonato, avrebbe appiccato un incendio a un cumulo di scarti, generando un concreto pericolo per l’area boschiva circostante e una densa colonna di fumo diretta verso la vicina superstrada.

Sequestri, interrogatori e sanzioni

L’attività investigativa ha incluso 7 interrogatori delegati, 1 sequestro penale e la segnalazione di due indagati alla Prefettura per la sospensione della patente, come previsto dalle recenti modifiche al Testo unico dell’Ambiente.

Alcuni soggetti coinvolti hanno scelto di aderire al procedimento di estinzione del reato, provvedendo alla bonifica delle aree interessate, al corretto smaltimento dei rifiuti e al pagamento di ammende rilevanti: 4.500 euro per ciascun privato e 6.500 euro per ciascuna impresa.

Costi e responsabilità

I rifiuti residui non rimossi dagli indagati sono attualmente in fase di smaltimento a cura del Comune di Trieste. Grazie all’individuazione dei responsabili, l’amministrazione potrà rivalersi sugli autori degli illeciti per le spese sostenute, evitando che tali costi ricadano sull’intera collettività attraverso la Tari.

Come previsto dalla legge, i procedimenti penali risultano ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà valutata nel corso del successivo iter giudiziario.