Polidori nel mirino, decine di scritte oltraggiose contro il sindaco di Muggia: "Feccia!!!!!!"
“Mi dispiace per le mie figlie e per i muri imbrattati da questa feccia”, ha commentato il primo cittadino. Scritte anche vicino alla sua abitazione
Una decina di scritte offensive contro il sindaco Paolo Polidori sono comparse nella notte tra lunedì 26 e martedì 27 maggio su vari edifici di Muggia, provocando sconcerto tra i residenti e l’immediata apertura di accertamenti da parte della Digos. Gli imbrattamenti sono apparsi in punti nevralgici della cittadina, inclusi muri di abitazioni private, la stazione dei bus e persino un mezzo di Trieste Trasporti.
Il sospetto è che non si tratti solo di una protesta isolata, ma di un’azione mirata e potenzialmente intimidatoria, considerando che alcune scritte sono state tracciate anche vicino alla casa del sindaco. Al momento la Polizia Locale sta visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza per cercare di identificare i responsabili.
Le accuse e l’ombra del castello
Al centro dell'attacco, secondo quanto riportato dalle stesse scritte, vi sarebbe la presunta vendita del castello di Muggia a investitori statunitensi. Ma il primo cittadino respinge con fermezza ogni collegamento diretto con l'operazione, precisando che si tratta di una trattativa tra privati, sulla quale il Comune non ha alcuna competenza né voce in capitolo.
Polidori ha spiegato di aver preso in considerazione un’eventuale acquisizione pubblica dell’immobile, ma di aver dovuto rinunciare a causa dell’impegno finanziario troppo oneroso e delle spese di manutenzione giudicate insostenibili per le casse comunali.
“Un gesto che sa di intimidazione”
In un commento diretto e personale, il sindaco ha definito gli autori delle scritte come “feccia della peggior specie”, aggiungendo: “Fosse solo per me, non mi girerei nemmeno dall’altra parte, ma mi preoccupo per la serenità delle mie figlie”. Ha poi aggiunto che un tale gesto, per modalità e luoghi scelti, ha tutta l’aria di una minaccia politica travestita da contestazione.
Polidori ha infine sottolineato come l’azione non abbia colpito solo la sua persona, ma anche l’intera comunità, lasciando tracce di degrado urbano che ora richiederanno tempo e risorse per essere cancellate.